Passeggiata

Ruggeri Qurino

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Oggetto
scultura
Inventario
REV002284
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna
Acquisizione
acquisto; II Quadriennale di Roma; 1935
Cronologia
1933
Dimensioni
cm; altezza 184; larghezza 109
Materia e tecnica
bronzo

«In attesa delle deliberazioni della Commissione di codesto Museo per gli acquisti presso la Quadriennale, lo scultore Ruggeri m’incarica di comunicare che se una questione finanziaria ostasse all’acquisto della Sua opera, egli è disposto a cederla al prezzo minimo di 8.000 Lire, nel qual caso codesto Museo potrebbe procedere all’acquisto desiderato di un’opera di pittura » (CMR, Arch. Amm., 8.1935.3661). Con queste parole il responsabile dell’Ufficio Vendite della Quadriennale comunicava nel maggio del 1935 al direttore Sambo la possibilità di comprare la scultura di Ruggeri per un importo inferiore al prezzo di 15.000 Lire inizialmente richiesto, proponendo «in linea assolutamente ufficiosa, anche l’acquisto di un’opera di pittura per qualcuno dei molti artisti che uniscono al merito il bisogno» (ibidem). In quell’occasione, però, il museo si limitò ad acquistare soltanto "Passeggiata" di Ruggeri, vincitore del premio di 25.000 Lire per la scultura, assegnato ex aequo con Francesco Messina. Alla Quadriennale l’artista presentò alcune delle sue opere più importanti: una serie di ritratti («in cui l’artista cerca di penetrare nello spirito dei soggetti e di trovare per ciascuno di questi il modo più adatto ad esprimerlo») e dei bassorilievi, genere quest’ultimo con cui si era già fatto apprezzare in manifestazioni precedenti. Secondo Ugo Nebbia, Ruggeri rappresenta una terza via alternativa alla «sensibilità sempre più inquieta e raffinata di Marino Marini [...] e alla castigatezza deliberata» dei bronzi di Francesco Messina; è uno scultore in grado di far sentire «accenti di una chiarezza e d’una consistenza di concetto e d’espressione [...] e di mostrare di quali nuove energie sa realmente nutrirsi ancora la nostra scultura». In opere come "Passeggiata", «l’elemento formale stabilito rigorosamente dall’equilibrio delle masse, sembra ridotto al minimo non per preconcetto stilistico, ma solo per la più schietta evidenza dell’intimo carattere» (Nebbia 1935). I contatti con il gruppo di Valori Plastici trapelano dal gusto per la costruzione volumetrica, che caratterizza le figure di questi anni, unito all’inclinazione per l’essenzialità e il rigore compositivo. Nel 1956 all’artista venne dedicata una retrospettiva alla Biennale di Venezia, dove furono esposte soltanto opere degli anni Venti.

Bibliografia

Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, pp. 234-235

La scultura: Museo Revoltella, Galleria d'arte moderna, a cura di Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, Trieste, Civico Museo Revoltella, 2022, pp.234-235
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