Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Il marmo venne presentato probabilmente nel febbraio del 1887 presso la Borsa Vecchia di Trieste insieme all’opera "Lui dorme", in occasione di un’esposizione di beneficenza. Si tratta di una delle repliche della parte superiore della "Erzegovese", allegoria folkloristica nazionalista, largamente utilizzata dallo scultore soprattutto per opere funerarie e presente a Trieste già nel monumento sepolcrale di Stevan Ivankovic. Altre versioni della stessa opera si trovano sia in ambito locale che all’estero. Tra questi si segnala nella cittadina croata Gospić il monumento funebre a Pavelić, dove è collocata in una cripta, entro un’edicola con elementi folkloristici e dietro una balaustra, una "Erzegovese" a mezza figura in pietra (1907). Presso l’Archivio della Gliptoteca dell’Accademia Jugoslava di Zagabria, invece, si conserva un gruppo consistente di disegni relativi e all’elaborazione del soggetto in questione e monumenti funebri per i quali fu pensata. Il busto è stato acquistato dal Museo con permuta dell’opera "Davanti allo specchio" di Lino Selvatico, con il titolo di "Fanciulla dalmata". Sempre dello stesso scultore il museo conserva anche il ritratto del Barone Ambrogio Ralli, negoziante di origine greca, giunto in città all’inizio degli anni Venti dell’Ottocento. Ricevuta una prima formazione artistica in patria, lo scultore croato proseguì i suoi studi a Venezia e a Firenze. Dopo essersi sposato con un’italiana visse a lungo anche a Trieste, dove realizzò la "Fontana del Tritone" in piazza Vittorio Veneto, alcuni monumenti funebri e il progetto architettonico di una casa in stile orientale in viale Miramare.
Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.225