Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Carlo Ghega, ingegnere, progettista in campo stradale e ferroviario (Venezia 1802 - Vienna 1860), è responsabile capo per la progettazione della Ferrovia Meridionale, la linea Vienna-Trieste. Ghega progetta il tratto della ferrovia da Mürzzuschlag a Gloggnitz, in Austria, che comprendeva il valicamento del passo del Semmering con i suoi 1000 metri di quota. I lavori terminarono nel 1854 (erano iniziati sette anni prima) con la costruzione del tracciato ferroviario a doppio binario, attualmente ancora in uso. Il busto marmoreo è stato realizzato dallo scultore triestino Giovanni Depaul per commemorare il defunto Ghega, ed è stato voluto dalla sezione triestina dell’austriaca Associazione Ingegneri e Architetti, di cui Ghega era presidente. Come precisa l’iscrizione sul piedistallo, l’opera è stata realizzata per il venticinquesimo anniversario del compimento della Ferrovia del Semmering («A perpetua onoranza di Carlo Ghega, che con ardimento romano, ideò ed eseguì la via ferrata del Semmering, nel XXV Anniversario del suo compimento, la Società degli Ingegneri ed Architetti di Trieste, F.F. 17 luglio 1879»). Nel 1939 il Sindacato Fascista degli ingegneri rimuove il busto dalla sede dell’Associazione Ingegneri e Architetti e lo dona al Museo Revoltella. È probabile che il busto sia giunto in Museo privo del piedistallo se, nella riunione dell’ottobre del 1939, il Curatorio approva «la spesa [...] per un piedestallo per lo scultore Depaul» (CMR, Verb. Cur., IV Riunione, 6 ottobre 1939 XVIII). Nel 2004, in occasione del centocinquantesimo anniversario dell’inaugurazione del valico ferroviario del Semmering, la sezione del Friuli Venezia Giulia dell’Associazione culturale Italia-Austria, in accordo con la società Centostazioni, ottiene in concessione il busto di Carlo Ghega, per collocarlo nell’atrio della stazione ferroviaria centrale di Trieste. Nel Palazzo rimane un’opera commissionata da Revoltella a Depaul nel 1868, la composizione allegorica in marmo collocata sulla parete ricurva dello scalone che porta al primo piano e che reca un’iscrizione dorata con le parole «Onore, Riflessione, Intraprendenza e Perseveranza», valori e qualità necessari all’uomo per arrivare al successo. (Masau Dan 1996, p. 104)
Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.115