Donna col velo

Ramous, Carlo

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Oggetto
scultura
Inventario
REV003660
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna
Acquisizione
acquisto; XIII Triveneta di Padova; 1959
Cronologia
1959
Dimensioni
cm; altezza 49; larghezza 39; profondità 16
Materia e tecnica
bronzo

In merito all’acquisto di questo bronzo, l’Archivio Amministrativo del Museo Revoltella conserva la corrispondenza intercorsa tra l’allora direttore del Museo Revoltella Silvio Rutteri, il sindaco di Trieste Mario Franzil e il presidente della Biennale d’Arte Triveneta di Padova Mario Saggin. Quest’ultimo, trattando il prezzo dell’opera in una lettera inviata al sindaco di Trieste, l’aveva definita «veramente significativa di un giovane artista fra i più dotati» e aveva anche aggiunto che il bronzetto era uno dei più belli presenti in mostra (CMR, Arch. Amm., 13.1959.4705/1-5). In effetti, Ramous stava vivendo allora una stagione particolarmente positiva sia sul piano creativo sia su quello espositivo e critico. Formatosi all’Accademia di Brera sotto la guida di Marino Marini, all’età di vent’anni era stato segnalato dalla giuria dell’Angelicum di Milano come uno dei più promettenti scultori contemporanei e negli anni Cinquanta aveva esposto alla Triennale di Milano, alla Biennale di Venezia (1958) e alla Quadriennale di Roma (1959). La sua ricerca stilistica fu segnata dal progressivo abbandono delle solide volumetrie della prima produzione per una semplificazione delle forme ed uno slittamento dei piani spaziali, ripresi dalla plastica cubo-futurista. Nelle figure umane, come ne "La donna col velo" in questione, apparentemente astratte ma cariche di vitalità e simbolismo, l’artista riuscì ad isolare un istante o un gesto conferendogli un’intensa espressività. L’opera in esame documenta emblematicamente l’evoluzione stilistica compiuta da Ramous nel 1959, anno in cui il suo linguaggio plastico si avvicinò palesemente all’informale. Il bronzo sembra infatti essere il diretto antecedente dell’opera "Dilatazione" della Pinacoteca di Monza che, pur richiamando nei profili e nella scansione dei volumi il pezzo del Museo Revoltella, può essere considerata una prova di allontanamento dal dato oggettivo. Nonostante le ridotte dimensioni, questi lavori conservano quel senso di monumentalità che caratterizza gran parte della produzione dell’autore e che gli fece meritare la commissione, a Milano, del rilievo per la facciata della Chiesa di Santa Marcellina e dei monumenti di Piazza della Riconciliazione e di via Melchiorre Gioia.

Bibliografia

Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.223

La scultura: Museo Revoltella, Galleria d'arte moderna, a cura di Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, Trieste, Civico Museo Revoltella, 2022, p. 223
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