Piani orizzontali

Milani, Umberto

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Oggetto
scultura
Inventario
REV003775
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna
Acquisizione
acquisto; XXIII Biennale di Venezia; 1962
Cronologia
1959
Dimensioni
cm; altezza 78; larghezza 168

Il grande bronzo di Milani, firmato e datato 1959, è stato acquistato dal Museo Revoltella alla Biennale di Venezia del 1962. L’artista, presente alla rassegna internazionale con una sala personale, vi espone tredici opere del periodo 1953-62, che documentano la fase matura del suo linguaggio plastico. Se la produzione giovanile degli anni Venti e Trenta è vicina alle solidità volumetriche di Arturo Martini e di Mario Sironi, quella del secondo dopoguerra risente della plastica post-cubista e delle sperimentazioni spazialiste di Lucio Fontana, attraverso le quali l'artista approda ad esiti informali. L’intensa collaborazione degli anni Cinquanta con alcuni architetti operanti a Milano - come Luciano Baldessari, Marco Zanuso, Silvio Longhi e Carlo De Carli - lo porta a rileggere in chiave moderna la decorazione a rilievo come un mezzo per animare gli spazi architettonici. Nel novembre del 1954, in un’intervista radiofonica, Milani rivela: «Questa mia scultura è destinata alle pareti: anzi, ne fa parte […]. La scultura nuova, come la pittura, dovrebbe collaborare alle esigenze della nuova architettura, come del resto è sempre avvenuto, per i greci, per gli assirobabilonesi, per gli egizi e per la nostra arte romanica» ( cfr. Umberto Milani 1996, p. 111). Da questa ricerca ha origine la serie delle «plastiche parietali», realizzate a metà degli anni Cinquanta, a cui appartengono "Plastica orizzontale" (1957), realizzata come pavimento della XI Triennale di Milano, e le opere esposte alla biennale veneziana del 1958. Anche il bronzo "Piani orizzonali" del Revoltella ne è collegato, ma anticipa anche i lavori dei primi anni Sessanta: gli elementi costitutivi sono ancora superfici bidimensionali e scabre dai profili corrosi, conglomerati di materia e lamine di metallo che s’intersecano ortogonalmente, ma la loro disposizione, non è più disordinata, secondo un ritmo costantemente interrotto, ed esprime una ricerca di tridimensionalità, ordine ed equilibrio formale precedentemente assenti. I piani frontali hanno contorni indefiniti, come logorati naturalmente da un processo di ossidazione, mentre i piani trasversali si distinguono per il marcato rigore geometrico: un connubio di espressività istintiva e controllo razionale della forma, riscontrabile anche nelle sue opere pittoriche su carta e su tela.

Bibliografia

Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.197

La scultura: Museo Revoltella, Galleria d'arte moderna, a cura di Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, Trieste, Civico Museo Revoltella, 2022, p.197
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