Acquistata nel 1969 presso la Galleria d’arte “La Lanterna” di Trieste con il titolo di Composizione, questa scultura in bronzo è una riproduzione dell’opera Interruzione sferica, realizzata da Cappello nel 1964 e appartenente al nucleo di 25 lavori (15 sculture e 20 opere grafiche) della cospicua donazione fatta dal maestro alla sua città natale, Ragusa, oggi conservata nel museo a lui dedicato. Un’altra versione della stessa, datata 1970, è pubblicata con il titolo di Interruzione sferica sul catalogo della mostra antologica organizzata dalla Camera di Commercio di Messina nel 1974. L’opera documenta l’evoluzione stilistica dell’autore, che a partire dagli anni Sessanta concentra la sua ricerca sulle forme pure, sui ritmi lineari fluidi e circolari, il cui dinamismo è accentuato dalla lucentezza delle superfici d’acciaio. Recuperando la lezione di Boccioni e studiando la plastica cinetica di Calder e di Bill, Cappello ha realizzato architetture formali ben modellate, bilanciate nell’articolazione dei pieni e dei vuoti e movimentate attraverso l'ampliarsi e il restringersi degli spessori. È riuscito in questo modo, come ha sottolineato Franco Russoli, a far interagire forma e ambiente, trasformando quest’ultimo in una vera e propria «fantasia caleidoscopica».