Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Galassia appartiene ad una fase creativa ben definita dell’arte di Castelli, iniziata nel 1967 e conclusasi attorno al 1975. Esaurita l’esperienza informale dei primi anni Sessanta, durante la quale aveva ridotto i volumi a superfici dall’aspetto materico e corroso di ispirazione giacomettiana (come attestano le opere esposte alla Biennale di Venezia del 1964 e quelle presentate alla Quadriennale romana del 1965), l’artista aveva recuperato il tutto tondo, modellando dapprima elementi plastici curvilinei e concentrandosi in seguito su motivi sferici. Da Galassia nera, eseguita nel 1967 ed esposta lo stesso anno alla Galleria del Naviglio di Milano, ai vari Incastri sferici dei primi anni Settanta, Castelli sviluppa una ricerca plastica per alcuni aspetti riconducibile a quella di Arnaldo Pomodoro, ma con obiettivi espressivi sostanzialmente diversi. Mentre le sfere di quest’ultimo rivelano un mondo interiore intricato, caotico e istintivo, in netto contrasto con la lucentezza e la perfezione formale delle superfici, le composizioni sferiche di Castelli sono integralmente costruite secondo un nuovo rigore strutturale, tanto che gli involucri interni sembrano sostenere quelli più esterni. Si crea così un effetto dinamico, nel contempo ordinato e carico di energia, dove le singole parti sembrano attrarsi in un insieme organico, che motiva anche la scelta del titolo Galassia, ovvero un conglomerato di stelle orbitanti attorno ad un asse centrale. L’acquisto dell’opera da parte del Museo Revoltella avviene l’anno successivo all’esecuzione, nel 1969, quando il Curatorio decide di integrare la collezione d’arte contemporanea del museo con un’opera recente di Castelli da affiancare a Il figliol prodigo, acquistato nel 1954. Viene pertanto accettata l’offerta d’acquisto proposta dall’artista e la scultura viene comprata al prezzo di 400.000 Lire con i fondi del contributo della Regione Friuli Venezia Giulia (CMR, Verb. Cur., 9 maggio 1969).
Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.97