Arti umani

Guerrini, Lorenzo

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Oggetto
scultura
Inventario
REV004576
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna
Acquisizione
acquisto; autore; 1973
Cronologia
1963
Dimensioni
cm; altezza 158; larghezza 68; profondità 70
Materia e tecnica
pietra lavica

Acquistata nel 1973 grazie al contributo economico della Regione Friuli Venezia Giulia, questa scultura fu scelta al posto di "Il respiro del mare", già offerta al museo da Guerrini e poi acquistata dal Centre Pompidou di Parigi (CMR, Verb. Cur., 14 maggio 1973). Eseguita in pietra lavica di Montecompatri nel 1963, l’opera ricorda la "Figura aperta" del 1961, del Museo Internazionale d’Arte Contemporanea di Firenze, ed è una versione ridotta di quella pubblicata da Luciano Caramel nel secondo volume della monografia dedicata all’autore, riportata con il titolo originale di "Uomo cerbiatto", modificato l’anno successivo in "Arti umani I". Appartiene quindi ad una delle fasi creative più rilevanti e conosciute dell’autore, che, dopo aver sperimentato le potenzialità espressive della creta, del bronzo e del metallo sbalzato, a partire dal 1954 iniziò a scolpire nella pietra figure squadrate e statiche, essenziali e solenni come i monumenti preistorici. Per immergersi completamente nella natura, fuggendo dai ritmi innaturali della metropoli, si era recato nelle cave del Lago di Bolsena, dove aveva avuto modo di utilizzare pietre vulcaniche come il basalto, lo sperone e la basaltina, tanto difficili da modellare quanto stimolanti e adeguati alla sua ricerca di una plastica piena di forza, equilibrio e leggerezza. Il particolare iter creativo seguito dall’artista richiama l’approccio al blocco di marmo di Michelangelo, ma anche quello degli uomini primitivi, che sceglievano accuratamente la superficie su cui eseguire un’incisione o una pittura rupestre. Dopo aver infatti abbozzato su carta degli schizzi a tempera, Guerrini era solito avvicinarsi alla falda della cava e, quando aveva “sentito vivere” nel blocco di pietra il “suo” personaggio, ne individuava la sagoma sulla parete ruvida stendendo pennellate intrise d’acqua. Su queste ultime disegnava con il gesso i contorni della figura, dopodiché la liberava dal masso di pietra in cui era intrappolata. Tra i soggetti trattati da Guerrini prevale la figura umana, rappresentata come un’aggregazione di forme articolate secondo schemi architettonici. I pesanti monoliti antropomorfi emanano una spiritualità primordiale, ma anticipano anche l’idea della macchina e della tecnologia moderna, affrontate da Guerrini nei primi anni Settanta con la serie di opere dedicate all’"Uomo macchina".

Bibliografia

Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.140

La scultura: Museo Revoltella, Galleria d'arte moderna, a cura di Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, Trieste, Civico Museo Revoltella, 2022, p.140
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