Ritratto di mia moglie (Angela dormiente)

Torresini, Attilio

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Oggetto
scultura
Inventario
REV004608
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna
Acquisizione
donazione; Angela Torresini; 1976
Cronologia
1959
Dimensioni
cm; altezza 34; larghezza 20; profondità 16
Materia e tecnica
gesso

Firmata in basso «A. Torresini», la scultura fu esposta nel 1965 alla IX Quadriennale romana insieme ad altre quattro opere che, nel complesso, costituirono una piccola mostra commemorativa dell’artista all’interno della più vasta esposizione. Dal cartellino relativo alla rassegna si apprende che l’opera è stata realizzata nel 1959, ma una versione in marmo risulta essere già esposta negli anni Venti alle prime due mostre del Novecento italiano; il ritratto riscosse un notevole successo da parte della critica che colse l’abilità dell’artista nel rendere «l’attento riposo delle forme di una figura in estatica contemplazione» (Prampolini 1926) attraverso una «decisione di contorni inusitata e gradevole». L’attenzione dello scultore si concentra sul volto dai lineamenti dolci, incorniciato dai capelli le cui onde fittamente delineate si contrappongono all’epidermide perfettamente liscia. Gli occhi chiusi e un’espressione distesa suggeriscono lo stato di semicoscienza in cui si trova l’effigiata. L’immagine della donna assorbita nella contemplazione o nel distacco del sonno e del sogno, è un tema diffuso nel primo Novecento e dimostra ancora un attaccamento alla moda decadente e simbolista. Il titolo dell’opera permette di conoscere l’identità della ritratta, Angela Colasanti, modella prediletta dell’artista, con cui si sposò nel 1927. Fino alla prima metà degli anni Trenta le sculture di Torresini, a prevalente soggetto femminile, hanno un’impostazione classicheggiante con fluide cadenze lineari di impronta Liberty, poi l’artista tende a schematizzare le forme con risultati arcaicizzanti. Dopo la morte di Torresini, la moglie si è dedicata a un’intensa attività di valorizzazione della figura dell’artista. Nell’archivio amministrativo del Museo Revoltella si conserva una copiosa corrispondenza tra il direttore dell’istituzione triestina e la vedova dell’artista che, grazie al supporto di Giorgio De Chirico, ha ceduto quattro sculture. Oltre all’opera in questione si conservano anche il "Ritratto di Vittorio Morpurgo", "Il ritratto del pittore Emilio Notte" e "Ritratto di Duilia".

Bibliografia

Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.257

La scultura: Museo Revoltella, Galleria d'arte moderna, a cura di Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, Trieste, Civico Museo Revoltella, 2022, p. 257
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