Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
La stele, di forma piramidale tronca, presenta sulla sommità il serpente Ouroboros e a metà un rilievo bronzeo con due fiaccole rovesciate, incrociate e legate da un nastro. Alla base della struttura è addossata un'arca con il frontone decorato dal globo lato e da due elementi vegetali stilizzati, anch'essi n bronzo. Ai lati del semplice basamento su cui poggia la piramide sono poste ortogonalmente due steli tra loro affrontate. Entrambe sono decorate da elementi a rilievo in bronzo. Quella di sinistra mostra il globo alato e capsule di papavero sul frontoncino e alla base una corona d'alloro. Nell'altra lapide si vedono un rametto d'alloro e una farfalla in alto e due fiaccole rovesciate incrociate e intrecciate a una ghirlanda di alloro in basso.
La tomba è stata concessa il 01.12.1831 a Carlo Luigi Chiozza (Archivio Acegas APS). Il dedicatario Luigi Chiozza (1754-1831), ricco industriale nato a Loano (SV) nel 1754, fu uno degli immigrati che nella seconda metà del Settecento contribuirono alla crescita economica ed urbanistica di Trieste: fondò infatti un prospero stabilimento di produzione di saponi e nel 1805 fu il committente del palazzo a portici noto come "palazzo dei volti di Chiozza" tra le attuali via Carducci, viale XX Settembre, via del Toro e via Crispi, demolito dopo la Prima guerra mondiale e ricostruito dagli architetti Giorgio e Carlo Polli.