La tavola contiene due schizzi a matita e un progetto, rifinito ad acquerello, per la facciata di un padiglione. Sul verso, schizzo planimetrico non identificabile e calcoli matematici.

Si tratta del progetto per uno dei padiglioni, eseguiti da Giovanni Andrea Berlam in occasione dell'Esposizione Agricola-Industriale, svoltasi nel 1882 nella zona di Sant'Andrea a Trieste. Berlam eseguì i tre padiglioni principali, la tettoia in ferro dell'ingresso e si occupò del piano generale dell'area espositiva. Si tratta di esempi di edilizia espositiva effimera, in cui l'architetto giunse, secondo la critica, a una sintesi della sua attività: "forme di grande purezza, distillazione dei suoi grandi temi - il rinascimento veneto di Coducci e il classicismo manierista dell'ultimo decennio - e una nuova bellezza, quella delle lunghe facciate modulari, dalle proporzioni e scansioni elegantissime" (Lettis 1993, pp. 81-82). Il progetto in esame, destinato al padiglione 1, presenta un attico con frontone a fregio convesso e due soluzioni decorative per la facciata: a sinistra, specchiature con decori a candelabra; a destra, colonne raddoppiate segnano l'accesso al padiglione e il profilo esterno, mentre l'intonaco è a fasce bianche e rosse.