Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Circa un decennio dopo aver vinto il Primo Premio per uno scultore italiano alla XXV Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, ex aequo con Luciano Minguzzi, negli anni in cui partecipa in modo molto sentito al Concorso Internazionale per il Monumento ad Auschwitz del 1958-1959, il suo stile inizia a modificarsi. Le forme diventano sempre più allungate e levigate rispetto a quelle dei periodi precedenti e si trasformano spesso in figure dall’aspetto naturalistico e talvolta drammatico. Appartiene a questo periodo il "Cavallo rampante", un bronzo di grandi dimensioni. Il capo levato, fauci aperte che lasciano intendere un muto nitrito, le zampe sembrano in procinto di compiere un movimento ampio, la coda eretta, la criniera corta e ben definita. Una versione leggermente diversa probabilmente di dimensioni ridotte fu esposta nella sala delle feste della prima classe della motonave Marconi progettata dall’architetto Boico. Oltre all’opera in questione fu collocata anche la "Chimera alata" e il busto di "Guglielmo Marconi". Dalla seconda parte degli anni Cinquanta si iniziò ad affermare sempre di più l’idea di considerare le navi come vere e proprie gallerie d’arte viaggianti. Lo stesso Mascherini, che aveva già collaborato con i cantieri giuliani, così come altri artisti fu chiamato a dare il proprio contributo.
Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.191