Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Per comprendere quest’opera è necessario osservare preliminarmente che Nino Perizi, nel suo itinerario pittorico iniziato nel secondo dopoguerra, giunge, all’inizio degli anni Sessanta, a un linguaggio informale, fatto di «meditate colature» di colore sulla tela, in sintonia con le tendenze americane dell’action painting o espressionismo astratto. La scultura diventa quindi il mezzo attraverso il quale il segno, finora apposto da Perizi sulla tela, può concretizzarsi, relizzarsi nella terza dimensione e, in alcuni casi, come nell’opera Teorema, articolarsi in modo giustapposto. «Ma, se si tratta di un modulo spaziale, questo non si pone come punto di partenza di un discorso sullo spazio (o lo fa in maniera implicita), ma vale come paradigma di una proposta metodologica per la realizzazione di una sorta di design completamente mentale, caratterizzato da un perfetto styling che, negando in qualche misura la serialità pur presente nel procedimento, ne qualifica in chiave individualizzante talune desinenze. Le strutture di Perizi, in ogni caso, non rientrano nel territorio della Minimal Art: non sono destinate al congelamento di vaste aree spaziali; non perseguono fini ambientali. Esse costituiscono invece il trapasso oggettuale del discorso (o, forse, della sua essenza) – anch’esso strutturale – condotto per tanti anni con la pittura» (Contessi 1992, pp. 91-92). “Teorema” fa parte della donazione al Civico Museo Revoltella della figlia di Nino Perizi, Silvana, avvenuta subito dopo la morte dell’artista e comprendente anche altre sculture (“Struttura triangolare azzurra” del 1973, “Struttura triangolare”, “Struttura bianca” del 1973-1975, “Scultura in metallo grigio” 1974-1976, “Struttura rossa” datata 1993 e “Scultura in metallo rosso” 1973-1975), oltre che opere pittoriche, grafiche e il lascito di volumi, cataloghi di mostre e periodici. Corpus che si aggiunge ai dipinti di Perizi acquisiti dal Museo negli anni Cinquanta, Sessanta, nel 1993 e poi nel 2000.
Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.215