Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Diplomatosi all’Istituto Statale d’Arte di Trieste, sotto la guida di Dino Predonzani, Livio Schiozzi diviene insegnante di decorazione pittorica presso la stessa scuola a partire dal 1969. Pur partendo da una formazione pittorica, lavora presso numerosi studi di architetti triestini e l’architettura continua ad attrarlo come dirà lui stesso: «Più il disegno dell’architettura, [...] l’architettura intesa come progetto, l’architettura utopica di Boullée, l’architettura come senso morale del disegno». La teoria di Boullée espressa nelle pagine di "Architecture, essai sur l’art" è fonte di ispirazione per numerosi progetti del pittore triestino, che amava le forme geometriche semplici e le ombre prodotte dai contrasti delle forme architettoniche utilizzate come unico motivo decorativo dall’architetto francese. La "Piramide interrata" «dà configurazione plastica alle indicazioni progettuali di Boullée sull’architettura sepolta, interpretazione poetica del “tempio della morte” egizio» (Strukelj). L’opera, che venne esposta nell’ultima saletta del primo piano del palazzo baronale in occasione della mostra "Livio Schiozzi. Tabulae adbsentiae" del 2007, dialogava con i dipinti di soggetto orientalista delle collezioni del Museo Revoltella, rispecchiando il continuo confronto con l’arte del passato, che l’artista perseguì in tutta la sua carriera.
Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.244