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calamaio a doppio serbatoio in bronzo da Trieste via Molino a Vento

ambito culturale: Arte romana

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Oggetto
Calamaio
Inventario
5422
Collocazione
Civico Museo d'Antichità “J.J. Winckelmann”; Sala scrittura nell'antichità
Acquisizione
Recupero da scavo; 1896/04/18
Cronologia
I secolo d.C.
Dimensioni
cm; altezza 4,4; diametro 3; altezza supporto 6
Materia e tecnica
Bronzo
Modalità di reperimento
Trieste via Molino a vento angolo via dell'Istria; 1896 aprile
Conservazione
Buono

Raffinato calamaio formato da due recipienti cilindrici, già uniti tra loro, in bronzo inciso finemente decorato con fasce damaschinate in argento a motivo di “onde marine” e tralcio d’edera. I due dischi, sempre in bronzo, che servivano da coperchi dovevano essere applicati su un tappo di sughero o di legno e presentano nel mezzo una apertura circolare, per la quale si intingeva la penna, e che a sua volta era provveduta di proprio coperchiello fissato con una cerniera.

A Trieste nel 1896, in un cantiere edilizio tra via Molino a Vento e via dell’Istria, venne individuata un’area sepolcrale appartenuta a un’agiata famiglia romana: un recinto allineato alla strada che da Trieste/Tergeste portava in Istria, con zoccolo per un monumento e nel terreno varie sepolture a cremazione in urne in pietra e olle in ceramica. Tra il materiale vennero rinvenuti balsamari in vetro, lucerne in terracotta e monete degli imperatori Claudio, Vespasiano e Domiziano, la cui presenza indica che il sepolcro fu utilizzato nella seconda metà del I secolo d.C.