Anfora campana a figure rosse. Lato A: fanciulla che regge corona vegetale e patera; Lato B: figura femminile ammantata

; ambito culturale: Bottega del Pittore C.A., officina di Cuma A, produzione di Cuma

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Oggetto
Anfora a staffa
Inventario
1831
Collocazione
Civico Museo d'Antichità “J.J. Winckelmann”; Sala Magna Grecia MG1
Acquisizione
Acquisto; F. Petracco; 1904/02/16
Cronologia
330 a.C. - 300 a.C.
Dimensioni
cm; altezza 33,6; larghezza 12,6; Diametro all'orlo 10,2; diametro al piede 7,7; diametro al punto più stretto dello stelo 5,3
Materia e tecnica
Argilla/ a tornio/ ingobbiatura/ verniciatura
Conservazione
Buono; Integra, si segnalano però numerose crettature sull'ansa e alcune piccole sbeccature, soprattutto su orlo e piede e una più importante, superficiale, sul motivo accessorio vegetale sul lato sinistro del vaso. Nella parte bassa del lato B si riscontrano alcune incrostazioni biancastre, probabilmente dovute alle condizioni di giacitura. Le sovradipinture bianche sono in molti casi leggermente sbiadite.

Il corpo del vaso è ovoide e allungato verso il basso, poggia su un piede a disco semplice grazie a un cortissimo stelo. Il collo, distinto da un listello, è lungo e cilindrico, con profilo concavo e orlo estroflesso. L'ansa sopraelevata presenta un foro per la sospensione. La vernice nera, opaca, risparmia l'interno dell'ansa a staffa e il bordo esterno del piede e copre completamente l'orlo, la parte superiore del collo e la parte bassa del corpo del vaso; sotto il labbro e sulla parte bassa del corpo del vaso risulta diluita. Molti dettagli sono resi con sovradipinture bianche. Una linea nera, il cui colore è diluito, segna il piano di appoggio della composizione principale. Il colore dell'argilla è Munsell 5YR 7/6 (reddish yellow). Sul lato A è rappresentata una fanciulla stante, incedente verso sinistra, con il volto di profilo e il busto di tre quarti; porta il peso sulla gamba destra, mentre la sinistra è leggermente flessa. I capelli ricciuti sono raccolti in uno chignon con un sakkos e un nastro bianco annodato a fiocco, con un ciuffo che sfugge e scende fino al collo. La figura è riccamente ingioiellata con una ghirlanda sul capo, orecchini con pendenti, collana di perle e bracciali, tutti resi in bianco. Indossa un lungo chitone pieghettato, che lascia intravedere la gamba sinistra, retto da un cinturone ornato, reso in nero con sovradipinture bianche; bianchi sono anche i piedi, probabilmente a rappresentare delle calzature. Con la mano destra regge un serto con un nastro pendente, con la sinistra, protesa all'indietro, una patera con offerte: tutti gli attributi sono resi in bianco. Dal polso sinistro sembra inoltre pendere una tenia, decorata con un orlo bianco. Sul lato B, una figura femminile ammantata, stante e perfettamente di profilo a sinistra; il volto è molto simile a quello della figura del lato A, con la stessa capigliatura e ornamenti. L'himation, caratterizzato solo da poche pie-ghe, copre completamente le forme del corpo, lasciando scoperti solo i piedi e facendo intuire la posizione del braccio sinistro, flesso all'altezza della vita. Le calzature sono ben caratterizzate, con dettagli in nero e in bianco. La composizione è completata da un elemento vegetale a spiga a sinistra della figura ammantata. Come motivi accessori, il collo è ornato da una baccellatura, mentre sulla spalla troviamo un motivo a onde mari-ne capovolte sinistrorse, limitato da due linee nere. Ai lati della composizione figurata, limitata in alto e in basso da due filetti risparmiati, si trova un motivo vegetale con una palmetta centrale con due girali fioriti e fogliati ai lati, con sovradipinture bianche. In alto, sopra la palmetta, ai lati della foglia centrale lunga e appuntita, due mo-tivi floreali stilizzati in bianco. Da notare che il braccio sinistro della figura femminile del lato A si sovrappone al gi-rale della decorazione accessoria e la forma a pettine delle foglie laterali. Sul collo, sul lato B, si è conservata una vecchia etichetta recante la data di acquisizione da parte del museo (“12 febbraio 1904”); l'attuale numero di inventario generale è invece scritto sotto al piede.

Bibliografia

F. JARC, La ceramica dipinta di produzione campana del Museo d'Antichità ‘J.J. Winckelmann' di Trieste, Tesi di laurea, relatore prof. Ludovico Rebaudo, Università degli Studi di Udine, A.A. 2017/2018, p. 46-48, tav. 3.19, 3.20

A.D. TRENDALL, The red-figured vases of Lucania Campania and Sicily, I-II, Oxford, Clarendon Press, 1967, pag. 470 n. 166

Jarc, Federico, La ceramica dipinta di produzione campana del Museo di antichità J. J. Winckelmann di Trieste, tesi di Laura triennale in Archeologia greca e della Magna Grecia, Università di Udine, a.a. 2017/2018, p. 46-48

Trendall, Arthur Dale, The Red-figured vases of Lucania, Campania and Sicily, vol. I, Oxford, Clarendon Press, 1967, pag. 470 n. 166
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