Anfora campana a figure nere. Lato A: due efebi; lato B: uccello con becco adunco e foglia.

attribuito ; ambito culturale: Gruppo del Pittore di Milano

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Oggetto
Anfora
Inventario
7700
Collocazione
Civico Museo d'Antichità “J.J. Winckelmann”; Sala Magna Grecia MG1
Acquisizione
Acquisto; F. Petracco; 1904/07/14
Cronologia
525 a.C. ca. - 500 a.C. ca.
Dimensioni
cm; altezza 24,8; larghezza 15,2; Diametro all'orlo 11,6; diametro all'imboccatura 9,68; diametro al piede 8,1
Materia e tecnica
Argilla/ a tornio/ ingobbiatura/ verniciatura
Conservazione
Buono; Integra; sulla superficie si segnalano vari graffi e due leggere sbeccature sul labbro.

La forma dell'anfora è fortemente affine a quella delle anfore attiche a spalla ansata: il collo è distinto e cilindrico, svasato e dal profilo lievemente concavo, con un labbro a profilo trapezoidale. Le anse, a bastoncello doppie e fortemente arcuate, si impostano verticalmente tra la spalla e la parte bassa del collo. Il vaso poggia su un piede ad echino rovesciato. La vernice nera, piuttosto opaca, copre uniformemente il labbro, l'esterno delle anse, l'interno del collo, la parte bassa del corpo e il piede dell'anfora: in molti casi, soprattutto sul lato B, appare notevolmente densa, essendo chiaramente visibili i segni delle pennellate, mentre sia sul lato A che sul lato B troviamo forti arrossamenti, dovuti ad una poco accorta cottura del vaso. Dettagli minuti quali gli occhi delle figure e le venature degli elementi vegetali sono eseguiti a graffito. Il colore dell'argilla varia da Munsell 7.5YR 5/6 (strong brown) a 2.5YR 4/6 (red). Sul lato A troviamo, come motivo principale, limitato sopra e sotto da coppie di linee nere parallele, una composizione dominata da un efebo nudo, con volto di profilo a sinistra ma incedente verso destra, con le gambe di profilo; le braccia sono protese, la destra flessa ad angolo retto, con in mano un serto. C'è un'evidente sproporzione nelle forme del corpo, notevole soprattutto nelle braccia, sproporzionatamente lunghe, in contrasto con le corte gambe; le forme del corpo non sono indicate da alcun dettaglio interno, e i dettagli come mani e piedi sono dipinti sommariamente. Solo il volto presenta qualche dettaglio in più: l'occhio sinistro e la bocca, graffiti, e i capelli. A destra un altro efebo nudo, inginocchiato e di profilo verso destra, suona un flauto doppio, la cui estremità è quasi del tutto cancellata: anche qui le braccia sono sproporzionate, e il corpo è una semplice silhouette nera, ma si distinguono le dita che suonano il flauto; il volto, di cui solo l'occhio è eseguito a graffito, presenta naso e mento estremamente prominenti. A sinistra dell'efebo centrale è rappresentato un cane, perfettamente di profilo a sinistra, anch'esso in silhouette, con occhio e bocca a graffito. Il lato B presenta, dipinti in maniera molto corsiva, a destra un uccello dal becco adunco e dall'aspetto passeriforme e a sinistra una foglia. L'uccello, perfettamente di profilo a destra, con le ali spiegate, delle quali solo la sinistra visibile, ha un enorme occhio con grande pupilla nera e presenta molti dettagli graffiti: il becco, il profilo dell'ala, le penne dell'ala e della coda e una croce nella pupilla. La foglia d'edera, a forma di cuore rovesciato e con un tralcio ondulato che scende fino al piano di appoggio delle figure, presenta solo alcune venature, graffite molto sommariamente. Sulla spalla del vaso inoltre vi sono dei motivi secondari figurati: un ippocampo sul lato A, di profilo a sinistra, con coda biforcuta e una pinna sul ventre, e un tritone sul lato B. Il tritone è rappresentato di profilo a destra, con le braccia protese a destra e a sinistra e la lunga coda ondulata. Sul corpo di pesce vi sono due pinne e la coda è biforcuta. I dettagli delle pinne sono graffiti. Il collo presenta altri motivi accessori, costituiti da una palmetta con tralci alla base sul lato A e, sull'altro lato, un motivo vegetale a foglia con picciolo; entrambi presentano le venature graffite. L'anfora è attribuibile, per motivi stilistici, ad una fabbrica campana vicina al Gruppo del Pittore di Milano. Sul lato A, in alto a destra, è presente una vecchia etichetta ('116'), risalente a precedenti inventariazioni.

Bibliografia

F. JARC, La ceramica dipinta di produzione campana del Museo d'Antichità ‘J.J. Winckelmann' di Trieste, Tesi di laurea, relatore prof. Ludovico Rebaudo, Università degli Studi di Udine, A.A. 2017/2018, p. 72-74, tav. 3.47, 3.48

Moscatelli A., Ceramica a figure nere e a decorazione non figurata dei Civici Musei di Trieste, Tesi di laurea A.A. 1992-93 pp. 64-65 con bibliografia precedente

Jarc, Federico, La ceramica dipinta di produzione campana del Museo di antichità J. J. Winckelmann di Trieste, tesi di Laura triennale in Archeologia greca e della Magna Grecia, Università di Udine, a.a. 2017/2018, p. 72-74

Moscatelli Anna, Ceramica a figure nere e a decorazione non figurata dei Civici Musei di Trieste, tesi di laurea in Archeologia e Storia dell'Arte Greca, Trieste, 1993, pp. 64-65

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