Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Gruppo di B.M. F. 247- Haeberling, officina di Cuma C, produzione di Cuma ; ambito culturale: Produzione campana
Il coperchio, pertinente alla lekanis 5387, presenta una forma tronco-conica, con un alto stelo verticale. La presa ha un'impugnatura modana-ta, dall'alto orlo piatto, rilevato e con scanalatura circolare; di profilo presenta un listello aggettante, una fascia a profilo tronco-conico rovesciato ed un elemento ad echino. Lo stelo si attacca al coperchio con un listello a rilievo. La vernice nera è piuttosto opaca, uniforme sul corpo e all'interno e visibilmente diluita sullo stelo del manico; molti dettagli e soprattutto gli attributi sono resi con sovradipinture bianche, in molti casi parecchio sbiadite. Il colore dell'argilla è Munsell 5YR 6/6 (reddish yellow). La decorazione principale, che si sviluppa attorno allo stelo, è a tema dionisiaco ed è composta da un erote alato e quattro menadi danzanti, incedenti in senso orario, dalle proporzioni piuttosto approssimative e dettagli molto semplici e corsivi. L'erote alato è nudo, di profilo a sinistra, di dimensioni sensibilmente più grandi rispetto alle menadi: occupa l'intero spazio destinato alla decorazione figurata, ma le gambe, di profilo, sono flesse, come fosse in ginocchio. Anche l'ala è flessa e di profilo, decorata con motivi lineari bianchi e neri ed è orlata da una fila di punti bianchi. La figura porta i capelli raccolti in un sakkos ornato da perline e sovradipinto in bianco e sorregge con il braccio destro, l'unico visibile, un serto e una tenia, anch'essi in bianco. Si nota l'assenza del braccio sinistro, che dovrebbe essere in primo piano: al suo posto una fila di linee arcuate, forse linee guida per la pittu-ra del braccio stesso. Le quattro menadi risultano vestite tutte in maniera molto simile: capelli raccolti nel sakkos, in alcuni casi ornato da perline e sempre sovradipinto in bianco, lungo chitone smanicato e fissato sulle spalle da fibule, cinto in vita da una cintura e ornato da una linea verticale (le cinture e le linee verticali dei chitoni sono sovradipinte in bianco); in quasi tutti i casi, l'orlo svolazzante del chitone è ornato da una fila di perline. Le fanciulle portano inoltre una collana di perle e bracciali, tutto reso in bianco; i piedi, pur molto sbiaditi, erano anch'essi bianchi, forse ad indicare dei calzari. Procedendo in senso orario, la prima menade, perfettamente di profilo e incedente verso sinistra, regge una situla, sovradipinta in bianco, nella destra e porta il braccio sinistro all'indietro, a toccare la spalla destra dell'erote. La successiva, di profilo e incedente verso sinistra, ha però il volto rivolto verso destra; in entrambe le mani, la sinistra protesa all'indietro, regge un serto reso in bianco. La terza menade, di profilo e incedente verso sinistra, regge un tirso con una tenia, sovradipinto in bianco, nella destra e porta la sinistra a toccare la nuca della menade precedente. La quarta e ultima menade, incedente e di profilo a sinistra, non presenta ornamenti sull'orlo svlolazzante del chitone; con la mano destra regge un tirso con una tenia, mentre con la sinistra appoggia un offerta, forse un uovo, su un altarino in forma di cesta rovesciata. L'altarino presenta già alcune offerte, in particolare dei fichi, e i suoi contorni sono sovradipinti in bianco. In alto a destra della figura, compare, sospesa, una ghirlanda. La decorazione accessoria comprende un motivo raggiato sotto al piede, dipinto in nero, composto da un cerchio centrale, con quindici raggi più spessi alternati ad altrettanti raggi più sottili. Lungo l'orlo compare un motivo a onde marine rovesciate sinistrorse. All'interno si conserva una vecchia etichetta recante, tra le altre cose, anche la data di acquisizione da parte del museo ('7743 16 febbraio 1904 N1 coperchio') e un'altra sul manico ('9').
F. JARC, La ceramica dipinta di produzione campana del Museo d'Antichità ‘J.J. Winckelmann' di Trieste, Tesi di laurea, relatore prof. Ludovico Rebaudo, Università degli Studi di Udine, A.A. 2017/2018, p. 67-68, tav. 3.43
A.D. TRENDALL, The red-figured vases of Lucania Campania and Sicily, I-II, Oxford, Clarendon Press, 1967, p. 559 n. 914
Jarc, Federico, La ceramica dipinta di produzione campana del Museo di antichità J. J. Winckelmann di Trieste, tesi di Laura triennale in Archeologia greca e della Magna Grecia, Università di Udine, a.a. 2017/2018, p. 67-68