Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
L'hydria presenta un orlo fortemente estroflesso, con labbro fortemente aggettante modanato e lungo collo cilindrico con profilo leggermente concavo. Il corpo è di forma ovoide, rastremato verso il basso e poggia, con un corto stelo, su un piede a disco semplice, con modanatura a cavetto. Le anse orizzontali, a bastoncello, si impostano poco sotto la spalla del vaso, incurvate verso l'alto; l'ansa verticale, sempre a bastoncello, si imposta tra la spalla e il collo del vaso. La vernice nera, piuttosto opaca, risulta diluita in molti punti, soprattutto su labbro, collo, parte bassa del corpo e piede; inoltre non copre l'area dietro alle anse e risparmia una fascia sull'esterno e sulla parte superiore del labbro, e sul piede. Il colore dell'argilla oscilla tra Munsell 7.5YR 7/4 (pink) e 10R 4/6 (red). L'unica figura si trova sul lato A: un erote alato, nudo, in marcia verso sinistra, perfettamente di profilo. Il volto, dai corti capelli ricciuti, è di profilo a sinistra, il torso proteso in avanti, la gamba destra flessa e la sinistra a riposo, dandogli una posa quasi accucciata. Tra le braccia regge una phiale colma di offerte, probabilmente uova. Le ali, entrambe visibili, pur di profilo, sono ben dettagliate, con una parte superiore riempita a punti neri e quella inferiore resa con sottili linee nere parallele. Ai lati dell'erote, in basso, due riempitivi circolari con un punto nero al centro. Sul retro, sotto l'ansa verticale, troviamo una grande antefissa a palmetta; la foglia principale, appuntita, arriva a toccare la base dell'ansa, tra due riempitivi circolari con un punto nero al centro. Dalla base della palmetta si diparte una serie di girali fogliati. Altri motivi accessori includono, sul collo, un fregio ad ovuli intervallati da punti inquadrato da due filetti risparmiati e, al di sotto, sulla spalla, un motivo a linguette, imitante una baccellatura. Nella parte bassa del corpo dell'hydria, troviamo un fregio ad onde marine sinistrorse con, subito sotto, una fascia risparmiata tagliata da una linea orizzontale nera, piuttosto imprecisa. Sul lato destro si conserva una vecchia etichetta, riportante la data di acquisizione da parte del museo ('16 febbraio 1904') e di un'altra illeggibile; l'attuale numero di inventario generale è scritto sulla parte superiore dell'orlo e sotto al piede.
F. JARC, La ceramica dipinta di produzione campana del Museo d'Antichità ‘J.J. Winckelmann' di Trieste, Tesi di laurea, relatore prof. Ludovico Rebaudo, Università degli Studi di Udine, A.A. 2017/2018, p. 59-61, tav. 3.32, 3.33, 3.34
Jarc, Federico, La ceramica dipinta di produzione campana del Museo di antichità J. J. Winckelmann di Trieste, tesi di Laura triennale in Archeologia greca e della Magna Grecia, Università di Udine, a.a. 2017/2018, p. 59-61