Stele funeraria attica con scena di commiato in marmo collezione Arcadi Sonziaci S.3

ambito culturale: Arte greca

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Oggetto
Stele
Inventario
2211
Collocazione
Civico Museo d'Antichità “J.J. Winckelmann”; Orto Lapidario tempietto
Acquisizione
Donazione; Accademia degli Arcadi Sonziaci; preesisteva
Cronologia
IV secolo a.C.
Dimensioni
cm; altezza 106; larghezza 77; profondità 9
Materia e tecnica
Marmo

Stele funeraria attica con defunta seduta su sgabello nell'atto di accomiatarsi da un uomo e una donna. Stele rettangolare a naiskos, o Edicola funebre, rappresentata dall’architrave a sima liscia (sulla quale è stata incisa un’iscrizione greca) sormontata da antefisse di cui se ne conservano 7, a indicare un tratto del tetto. Entro una nicchia inquadrata da due pilastri piatti con semplice capitello si trovano tre figure a altorilievo. Una donna è seduta (su sedile a gambe tornite e basso cuscino) indossa un chitone sottile e un mantello che scende anche sulla sedia in pieghe piuttosto appiattite, ai piedi sandali dalla zeppa alta. Ella porge la mano nell’estremo saluto a un vecchio che ha capigliatura a ricci delineati e barba; è vestito di himation che gli copre la spalla sinistra e ai piedi indossa sandali; egli si appoggia con il braccio sinistro piegato sul bastone, mentre incrocia la gamba sinistra sulla destra, così da ripetere una posizione nota nell’arte classica, che accentua l’atmosfera patetica. Nello sfondo una donna di prospetto si rivolge anch’essa alla defunta; tiene le braccia incrociate, reggendo con la destra un lembo del mantello, che le copre entrambe le spalle. Sotto il seggio un cagnolino, forse simbolo di fedeltà, con testa sollevata e manto ricciuto reso con cura.

La stele fu registrata dall’accademia come: stele con iscrizione romana raffigurante Imeneo di Claudia Maratonia dinnanzi al dio Frigio, inapprezzabile per la sua perfezione. Si tratta di una stele di IV secolo a.C., con alcuni particolari che mostrano una rilavorazione (capigliatura dell’uomo e della seconda donna) così come l’inserimento dell’iscrizione d’epoca romana imperiale del II secolo d.C. con il nuovo nome della defunta seduta che saluta il padre. La testa della donna è di restauro settecentesco ed è simile a quella aggiunta al pezzo inv. 2213.

Iscrizione
Κλαυδία Πυραλλω Μαραθωνία
Bibliografia

Kunz C., Museo Civico d’Antichità di Trieste, 1879, p. 46

Conze A., Die attischen Grabreliefs. Berlino 1893, p. 452 tav. CIII

Clairmont C.W., Classical Attic Tombstones, 1993, pp. 264-265, n. 3, 383c dove è errata la provenienza e la sua conoscenza solo dal 1879

Mainardis, Aliena saxa, Atti della Accademia nazionale dei Lincei, Roma 2004, p. 31-34 (con bil. Precedente commentata)

Messina Michela, Un episodio di collezionismo archeologico a Trieste nel primo ‘800 e gli interventi di Sigismondo Dimech, in Atti CMSA n. 18 (2001), p. 298

Il museo civico di antichità di Trieste: informazione di Carlo Kunz; con note illustrative del lapidario triestino di Carlo Gregorutti, Trieste, Tip. Balestra & C., 1879, p. 46
Consulta OPAC BiblioEst SBN

Die attischen Grabreliefs, herausgegeben im Auftrage der Kaiserlichen Akademie der Wissenschaften zu Wien von Alexander Conze, De Gruyter, Berlin, 1922, p. 452

Clairmont Christoph W.,Classical Attic Tombstones, Kilchberg, Akanthus, 1993
Consulta OPAC SBN

Mainardis Fulvia, Aliena saxa: le iscrizioni greche e latine conservate nel Friuli-Venezia Giulia ma non pertinenti ai centri antichi della regione, Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 2004 , pp. 31-34
Consulta OPAC BiblioEst SBN

Messina Michela, Un episodio di collezionismo archeologico a Trieste nel primo '800 e gli interventi di Sigismondo Dimech scultore e restauratore maltese, Trieste, Civici Musei di Storia ed Arte, 2001, p. 298
Consulta OPAC BiblioEst SBN

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