Cratere a campana campano a figure rosse Lato A: scena tetrale dionisiaca; Lato B: giovani ammantati

Pittore di Capua 7531, Bottega dei Pittori di Laghetto, Caivano ed Errera; produzione Capua I attribuito

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Oggetto
Cratere a campana
Inventario
1818
Collocazione
Civico Museo d'Antichità “J.J. Winckelmann”; Sala Collezioni della Magna Grecia, vetrina MG1
Acquisizione
Lascito testamentario; Zamboni, Fillippo; 1910
Cronologia
350 a.C. - 320 a.C.
Dimensioni
cm; altezza 24,7; diametro bocca 2; diametro piede 12,4
Materia e tecnica
Terracotta/ a tornio/ ingobbiatura/ verniciatura
Conservazione
Intero; L'orlo e le anse presentano numerosi graffi; sono inoltre sbiadite parte delle sovradipinture e il volto del giovane ammantato a destra sul lato B.

L'imboccatura del vaso è ampia, con orlo estroflesso semplice; il corpo è campaniforme e, con un corto stelo, poggia su un piede tronco-conico, con listello a rilievo alla base e allo spigolo superiore. Le anse a bastoncello sono impostate orizzontalmente a metà della vasca e incurvate verso l'alto. La vernice nera è piuttosto lucida e copre anche l'interno della vasca. Sotto al labbro, sullo spigolo interno dello stesso, all'attaccatura interna dell'orlo e alla base del piede vi sono dei filetti risparmiati, così come sono risparmiati l'interno e la superficie dietro alle anse. Estese sono le sovradipinture in bianco e giallo, nonché in rosso a rafforzare il colore dell'argilla. Il lato B presenta problemi di cottura, con un arrossamento a fasce della superficie risparmiata, così come il pie-de, dove la vernice nera si è arrossata, conferendogli una tonalità bruna tendente al rosso. Il colore dell'argilla o-scilla tra Munsell 10R 7/4 (pink) e 10R 4/6 (red). La scena raffigurata sul lato A è probabilmente di origine teatrale, con due figure sedute: a sinistra un attore tra-vestito da papposileno e a destra Dioniso. L'attore è seduto su una roccia, resa con rapide pennellate di vernice diluita; il volto è frontale, con capelli e folta barba bianchi, molto dettagliato. Il torso è di tre quarti, le gambe flesse, la sinistra con il piede appoggiato alla roccia; ai piedi porta dei calzari e suona un tamburello, decorato con punti neri e diversi nastri sovradipinti in bianco, tenendolo all'altezza del volto. Il costume da papposileno lascia scoperte solo testa, mani e piedi, e, pur lasciando vedere le forme del corpo, è coperto di pelliccia, rappresentata con una fitta serie di trattini sovradipinti in bianco. Anche il Dioniso a destra è seduto su una roccia, resa allo stesso modo con rapidi tratti di vernice diluita. Il volto è di profilo a sinistra, con lunghi capelli ricci che ricadono sulle spalle, il capo cinto da una ghirlanda sovradipinta in giallo, con due tenie che ricadono sulle tempie fino alle spalle. Il torso è di tre quarti, le gambe di profilo. Il dio è seminudo e porta soltanto un mantello drappeggiato con ricche pieghe attorno alla parte inferiore del corpo. Porta inoltre delle calzature con un leggero tacco e bracciali ai polsi, sovradipinti in giallo a rappresentare oro o bronzo; a sinistra regge un tirso, anch'esso sovradipinto in giallo. Sul lato B, troviamo la rappresentazione di due giovani ammantati: quello a sinistra è incedente verso destra, perfettamente di profilo. Dall'himation, drappeggiato in maniera piuttosto semplice, sbucano solo la testa, dai corti capelli, e i piedi, dalle caviglie in giù. Si distingue la posizione delle braccia, portate all'altezza del petto, e delle gambe, la sinistra portante e avanzata, la destra flessa. Ai piedi la figura porta dei calzari. Il giovane a destra, anch'egli perfettamente di profilo, a sinistra, è stante, con la gamba sinistra flessa e la destra portante, il baricentro leggermente spostato all'indietro. Il mantello copre completamente le forme del corpo ed è drappeggiato in maniera molto semplice: sbucano la testa, dai corti capelli, e i piedi, privi dei dettagli delle calzature. La decorazione accessoria comprende un tralcio di ulivo sinistrorso sotto l'orlo e un fregio a onde marine sini-strorse sotto alla decorazione principale, separato da un filetto risparmiato. Sotto l'ansa, una palmetta, con ai lati motivi vegetali, con foglie a girale e fiori a campanula. Sotto al piede si conserva, a matita, la scritta 'Zamboni', mentre l'attuale numero di inventario generale è scritto sulla parte superiore dell'orlo.

Bibliografia

Trendall A.D., The red-figured vases of Lucania Campania and Sicily, I-II, Oxford, Clarendon Press, 1967, p. 331, nr. 770

Jarc Federico, La ceramica dipinta di produzione campana del Museo d'Antichità 'J.J. Winckelmann' di Trieste, Tesi di laurea, relatore prof. Ludovico Rebaudo, Università degli Studi di Udine, A.A. 2017/2018, p. 25-27, tav. 3.3, 3.4

Rebaudo Ludovico, Il sileno e Dioniso. Un cratere campano con attore comico in costume, in Engramma 183 (luglio/agosto 2021)

Trendall, Arthur Dale, The Red-figured vases of Lucania, Campania and Sicily, vol. I, Oxford, Clarendon Press, 1967, p. 331, nr. 770
Consulta OPAC BiblioEst SBN

Jarc, Federico, La ceramica dipinta di produzione campana del Museo di antichità J. J. Winckelmann di Trieste, tesi di Laura triennale in Archeologia greca e della Magna Grecia, Università di Udine, a.a. 2017/2018, p. 25-27, tav. 3.3, 3.4

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