Cratere a campana campano a figure rosse Lato A:scena dionisica con menadi; Lato B: due giovani ammantati

Pittore della Faccia Bianca, Gruppo AV I, Stile di Avella. Produzione Capua II attribuito

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Oggetto
Cratere a campana
Inventario
1786
Collocazione
Civico Museo d'Antichità “J.J. Winckelmann”; Deposito
Acquisizione
Acquisto; Petracco, Francesco; 1904/02/16
Cronologia
360 a.C. - 330 a.C.
Dimensioni
cm; altezza 39; diametro bocca 32,3; stelo diametro minimo 8,1; altezza piede 3,06
Materia e tecnica
Terracotta/ a tornio/ ingobbiatura/ verniciatura
Conservazione
Intero; Il vaso è stato ricomposto da sei frammenti. La vernice nera è ben conservata, parzialmente sbiadita sul piede e leggermente diluita. Presenta anche alcuni graffi e una patina biancastra, dovuta forse alle modalità di cottura. La vernice bianca risulta a volte sbiadita. Si registrano alcune sbeccature sull'orlo, una particolarmente ampia sul lato A.

L'imboccatura del vaso è ampia, con orlo estroflesso e labbro marcato da uno spigolo vivo; il corpo è campaniforme e, con un corto stelo, poggia su un piede troncoconico con listello alla base e allo spigolo. Le anse a bastoncello sono impostate orizzontalmente a metà della vasca e incurvate verso l'alto. La vernice nera, tendenzialmente opaca e con diffusi problemi di cottura, copre anche l'interno della vasca del vaso e risparmia l'attaccatura e la parte dietro alle anse; molti dettagli sono resi con sovradipinture bianche e gialle. Il colore dell'argilla oscilla tra Munsell 7.5YR 6/4 (light reddish brown) e 2.5YR 3/6 (dark red). Sul lato A troviamo una scena a tema dionisiaco, con due menadi danzanti: la fanciulla a sinistra è rappresentata con il volto di profilo verso sinistra, con il torso di tre quarti e le gambe in una dinamica posizione di danza, la sini-stra frontale e la destra di profilo; la pelle è resa con sovradipintura bianca. I capelli sono raccolti in un sakkos, da cui esce una ciocca di capelli ricciuti, e sono ornati da un diadema di perle, che si aggiunge agli orecchini con pen-dente in forma di triangolo rovesciato, alla collana, dipinta con semplici trattini paralleli, e ai bracciali. La figura veste un lungo chitone cinto in vita e riccamente pieghettato, decorato con una sottile banda nera verticale, che parte dalla scollatura e arriva ai piedi, tra due file di punti neri: la stoffa leggera fa intravedere le forme del corpo. Entrambe le braccia sono tese: la destra regge un tirso, la sinistra un tamburello. La menade a destra è molto simile all'altra e sostanzialmente simmetrica: il volto è di profilo, il torso di tre quarti con la gamba destra di fronte e la sinistra di profilo. I capelli sono raccolti nel sakkos, ma in questo caso oltre a una ciocca ne esce lo chignon. I gioielli e il chitone sono analoghi a quelli dell'altra menade. Diversi sono gli attributi: il braccio destro, proteso verso il basso, regge una situla, dipinta in giallo a rappresentare il bronzo, mentre il sinistro, leggermente flesso, un tamburello. Una sottile linea ondulata a risparmio segna il piano della scena. Sul lato B compaiono due giovani ammantati: quello a sinistra è completamente di profilo a destra, stante, con la gamba destra leggermente flessa. I capelli sono corti e ricciuti e la testa è ornata da un diadema, in bianco, con un ornamento centrale. L'himation, con pieghe accuratamente segnate e un lungo drappeggio che, dalla spalla, scende fino ai piedi, nasconde completamente le forme del corpo. Il giovane ammantato a destra è stante, ha il volto di profilo, rivolto a sinistra verso l'altro personaggio, il torso di tre quarti, la gamba destra di profilo e la sini-stra frontale, leggermente flessa. Il volto è analogo a quello del giovane a sinistra, ma in questo caso l'himation lascia il torso scoperto fino alla vita, sulla quale ricade con ricche pieghe, retto dalla spalla e dal braccio sinistri. Il braccio destro è teso e regge una phiale con offerte, rappresentate da punti bianchi. Compaiono alcuni dettagli secondari in bianco: in altro alcuni semplici motivi floreali a tre petali (a sinistra, tra le figure e a destra) e due tralci di vite tra le figure; a terra una pianta con fiori a spiga. Le decorazioni accessorie comprendono un tralcio di alloro con bacche, sinistrorso, subito sotto il labbro, un mo-tivo a palmetta da cui si dipartono girali fogliati e fioriti con campanule ai lati delle figure e, in basso, un motivo a onde marine capovolte destrorse; i girali e i fiori hanno dettagli sovradipinti in bianco. Sulla parte superiore dell'orlo sono conservate due etichette, una recante la data di acquisizione da parte del museo «16 febbraio 1904», l'altra con un numero di inventario il cui significato non è interpretabile: «72». L'attuale numero di inventario generale è tracciato a inchiostro rosso nella medesima zona.

Bibliografia

Jarc Federico, La ceramica dipinta di produzione campana del Museo d'Antichità 'J.J. Winckelmann' di Trieste, Tesi di laurea, relatore prof. Ludovico Rebaudo, Università degli Studi di Udine, A.A. 2017/2018, p. 30-33, tav. 3.7, 3.8

Trendall A.D., The red-figured vases of Lucania Campania and Sicily, I-II, Oxford, Clarendon Press, 1967, p. 380, nr. 126

Jarc, Federico, La ceramica dipinta di produzione campana del Museo di antichità J. J. Winckelmann di Trieste, tesi di Laura triennale in Archeologia greca e della Magna Grecia, Università di Udine, a.a. 2017/2018, p. 30-33, tav. 3.7, 3.8

Trendall, Arthur Dale, The Red-figured vases of Lucania, Campania and Sicily, vol. I, Oxford, Clarendon Press, 1967, p. 380, nr. 126
Consulta OPAC BiblioEst SBN

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