Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Gruppo di Issione, vasi minori; produzione Capua I attribuito
L'imboccatura del vaso è ampia, con orlo estroflesso segnato da una leggerissima modanatura concava; il corpo è campaniforme e, con un corto stelo, poggia su un piede modanato, con profilo a cavetto e listello alla base. Le anse a bastoncello sono impostate orizzontalmente a metà della vasca e incurvate verso l'alto. La vernice nera è uniforme, opaca, e copre interamente anche l'interno della vasca, risparmiando però due filetti all'interno e una fascia sotto l'orlo; dettagli, anche piuttosto estesi, sono sovradipinti con vernice bianca o gialla. Il colore dell'argilla oscilla tra Munsell 5YR 6/6 (reddish yellow), 2.5YR 5/8 (red) e 10R 5/8 (red). Il lato A è dominato dalla figura di un cavaliere: la figura si estende fino al di sopra dei motivi accessori sull'orlo, ai lati e oltre la doppia linea nera che fa da base alla scena. Cavallo e cavaliere sono di profilo, al galoppo verso sini-stra; il giovane, nell'atto di tenere le redini del cavallo, porta sul capo, dai corti capelli, una corona radiata decorata con una fila di perle e indossa orecchini rotondi, il tutto sovradipinto in bianco-giallo. Indossa una tu-nica italica a maniche corte cinta in vita da un cinturone, anch'esso reso in bianco, e porta un mantello fissato sul petto con una fibula, che svolazza alle sue spalle per la velocità del movimento; le calzature sono appuntite. Il cavallo è al galoppo, con le zampe anteriori sollevate, la destra leggermente più in alto; le zampe posteriori, pur di profilo, sono visibili entrambe. L'animale è ben caratterizzato con numerosi dettagli sovradipinti in bianco: la folta criniera, una striscia sul muso, le redini, la parte bassa delle zampe e la coda, ma è privo di qualunque tipo di sella. La scena è completata dal dettaglio paesaggistico del terreno, presente solo tra le zampe del cavallo e non facente da appoggio, reso con una linea ondulata bianca a limitare un'area risparmiata riempita con pallini bianchi e neri; spunta una coppia di elementi vegetali, con due foglie arricciate e un fiore a spiga, inclinati verso destra, come sospinti dal vento. Sul lato B, due giovani ammantati affrontati. Quello a sinistra è più slanciato, di profilo verso destra, con un piede leggermente avanzato; porta sul capo una corona a corti raggi decorata con perline ed è completamente coperto dal mantello, sorretto, parrebbe, dal braccio sinistro e con un lembo che ricade dietro la schiena. Le calzature a punta sono del tutto prive di dettagli. L'altro ha una forma più tozza, perfettamente di profilo verso sinistra, con la medesima corona radiata e i corti riccioli che scendono sulle spalle. L'himation lo copre completamente ma è drappeggiato in maniera più semplice rispetto a quello dell'altro personaggio; le scarpe sono invece dettagliate. In alto, tra le due teste, una palla, riempita da una croce di S. Andrea inscritta in un cerchio, con triangoli tra i bracci; a destra, dietro la nuca del giovane a destra, un altro riempitivo circolare, con un punto nero nel mezzo. I motivi decorativi accessori comprendono un tralcio di alloro sinistrorso sull'orlo e un fregio ad onde marine de-strorse inquadrato da due filetti risparmiati al di sotto della decorazione figurata principale. Alla base delle anse, dietro le quali il corpo del vaso è a risparmio, un motivo a baccellatura, molto corsivo; al di sotto delle anse, una palmetta, molto schematica, con ai lati fiori a campanula con l'orlo sovradipinto in bianco e girali. Sul piede, in corrispondenza del lato A, è presente ciò che resta di una vecchia etichetta: '85', mentre l'attuale numero di Inventario Generale è tracciato a inchiostro rosso all'interno dell'orlo.
Jarc Federico, La ceramica dipinta di produzione campana del Museo d'Antichità 'J.J. Winckelmann' di Trieste, Tesi di laurea, relatore prof. Ludovico Rebaudo, Università degli Studi di Udine, A.A. 2017/2018, p.27-30, tav. 3.5, 3.6
Trendall A.D., The red-figured vases of Lucania Campania and Sicily, I-II, Oxford, Clarendon Press, 1967, p. 343, nr. 832