Hydria campana a figure rosse con fanciulle attorno un'ara, disposte su due livelli

Pittore C.A., officina di Cuma A, produzione di Cuma attribuito

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Oggetto
Hydria
Inventario
1809
Collocazione
Civico Museo d'Antichità “J.J. Winckelmann”; Sala Magna Grecia MG1
Acquisizione
Acquisto; Francesco Petracco; 1904/02/16
Cronologia
330 a.C.
Dimensioni
cm; altezza 44,8; larghezza 26,2; diametro bocca 14,82; diametro piede 12,9
Materia e tecnica
Terracotta/ a tornio/ ingobbiatura/ verniciatura
Conservazione
Integro; Integro, in ottime condizioni; solo qualche lieve incrostazione calcarea o terrosa. Alcune delle sovradipinture bianche e gialle risultano piuttosto sbiadite, come le mani delle figure.

Il corpo del vaso è ovoide, con spalla ben rilevata e alto collo dal profilo convesso; l'orlo è ampio, con modanatura a listello e ampio labbro aggettante verso il basso. Il vaso poggia su un piede a disco modanato tra-mite uno stelo moderatamente lungo. Le anse orizzontali sono a bastoncello, impostate orizzontalmente poco sotto la spalla e fortemente incurvate verso l'alto; l'ansa verticale, anch'essa a bastoncello, si imposta vertical-mente tra la spalla e la metà del collo. La vernice nera è piuttosto opaca, e copre collo e labbro, risparmiando due filetti agli spigoli di quest'ultimo; inoltre sono risparmiati la base e il retro delle anse, un filetto all'attaccatura dello stelo, uno alla sua metà e lo spigolo del piede. Dettagli anche ampi sono stati sovradipinti in bianco, come la pelle delle fanciulle, e in giallo, mentre una leggera vernice rossa rinforza la tonalità dell'argilla, soprattutto nelle vesti. Il colore dell'argilla oscilla tra Munsell 7.5YR 6/4 (light brown) e 2.5YR 5/6 (red). La decorazione principale rappresenta tre fanciulle attorno a un'ara, disposte su due livelli; quella in alto è sedu-ta, probabilmente su un elemento roccioso appena accennato con sottili linee bianche. Il volto è di profilo a sini-stra, con i capelli ricciuti raccolti in un sakkos dal quale fuoriesce sulla nuca un grande chignon, legato con un na-stro; alcuni riccioli sfuggono al sakkos e si dispongono sulla fronte e sulle guance. Il copricapo è bianco, mentre i riccioli sono accuratamente dipinti con sottili linee scure. Il torso è frontale, mentre le gambe, di profilo, sono entrambe visibili, su due piani diversi. La pelle, così come quella delle altre due fanciulle, è interamente sovradipinta in bianco: i dettagli dei volti sono perciò dipinti sopra alla vernice bianca. La figura veste un lungo chitone, cinto sotto al seno e rappresentato con drappeggi morbidi e naturali; in questo caso, come per gli indumenti delle altre due figure, la tonalità dell'argilla è rinforzata da una leggera vernice rossa. La mano destra della fanciulla è poggiata sulla roccia sulla quale è seduta, mentre la sinistra, protesa verso destra, regge una cista con offerte variopinte; dalla cista sembra pendere un tamburello. I piedi sono anch'essi sovradipinti in bianco, ma non sembra possibile distinguere delle calzature. La fanciulla in basso a sinistra è seduta su un klismos, dipinto in bianco e ombreggiato in giallo e decorato con un panno ornato da nappe; è perfettamente di profilo a sinistra, con un'acconciatura analoga a quella della figura in alto. La figura è nuda dalla vita in su, e la parte bassa del corpo è coperta da un mantello elegantemente drappeggiato e con molte pieghe sottili; con le mani regge quella che sembra essere una tenia, sovradipinta in bianco-giallo. La figura a destra è invece stante, con il volto di profilo a sinistra e il torso di tre quarti; le gambe sono di profilo, la destra leggermente flessa. L'acconciatura è in questo caso più semplice, limitandosi ad un sakkos, sovradipinto in bianco; il chitone è analogo a quello della fanciulla in alto, cinto sotto il seno e di colore rosso. Con la destra, protesa in avanti, regge una phiale, dipinta in giallo ad imitazione del bronzo, con offerte (probabilmente uova e fichi) mentre con la sinistra regge un serto, il braccio disteso lungo il corpo. Al centro della scena è dipinta una piccola ara, sovradipinta in bianco e decorata con due tenie annodate; reca delle offerte, anche in questo caso probabilmente uova e fichi. Ai suoi lati, due elementi vegetali a spiga, che compaiono anche in altri punti della scena, ai lati della figura in alto e dietro ad entrambe le figure in basso. Ai due lati della scena, a livello delle teste delle due fanciulle, compaiono anche due motivi floreali a quattro petali e, dietro la testa della fanciulla seduta in alto, un pinax con una tenia penzolante. I motivi decorativi accessori comprendono una finta baccellatura sul collo, resa con semplici linee nere parallele, e, sul retro, una grande palma a forma di antefissa, con due fiori a forma di campanula; ai suoi lati, due motivi simmetrici a palmette e girali fogliati e fioriti a campanula, che si estendono in maniera ricca e complessa fin sotto e sopra le anse orizzontali, arricchiti da sovradipinture bianche ad evidenziarne i dettagli. In basso, sotto il motivo decorativo principale, corre un motivo a onde marine destrorso tra due filetti risparmiati. Presso l'ansa verticale si conserva una vecchia etichetta, recante la data di acquisizione da parte del museo ('16 febbraio 1904'); l'attuale numero di inventario è invece scritto sulla parte superiore del labbro.

Bibliografia

Trendall A.D., The red-figured vases of Lucania Campania and Sicily, I-II, Oxford, Clarendon Press, 1967, pag. 455 n. 22

Jarc Federico, La ceramica dipinta di produzione campana del Museo d'Antichità 'J.J. Winckelmann' di Trieste, Tesi di laurea, relatore prof. Ludovico Rebaudo, Università degli Studi di Udine, A.A. 2017/2018, p. 56-59, tav. 3.29, 3.30, 3.31

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