Pelike campana a figure rosse. Lato A: figura femminile nuda; Lato B: erote alato nudo

Pittore C.A. ; ambito culturale: Arte cumana

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Oggetto
Pelike
Inventario
1840 Obl.21
Collocazione
Civico Museo d'Antichità “J.J. Winckelmann”; Sala Magna Grecia MG1
Acquisizione
legato; Oblasser; 1916/02/15
Cronologia
350 a.C. - 300 a.C.
Dimensioni
cm; altezza 20,9; larghezza 14,5; diametro bocca 12,15; diametro piede 9,2
Materia e tecnica
Terracotta/ a tornio/ ingobbiatura/ verniciatura
Conservazione
Intero; Integra. La vernice si è ben conservata, fatta eccezione per il piede, coperto in buona parte da incrostazioni calcaree grigio-brune, presenti anche all'inerno, e numerosi graffi sulla superficie; è inoltre probabile che la vernice nera sia stata ritoccata in tempi moderni. Si riscontra una sensibile irregolarità dell'orlo.

Il corpo del vaso è piriforme, con un corto collo indistinto a profilo concavo e labbro estroflesso semplice, con bordo inferiore aggettante; le anse, a nastro, con spina centrale, sono impostate verticalmente tra la spalla e il collo del vaso. La pelike poggia su un piede a disco con cortissimo stelo. La vernice nera, lucida e uniforme, è stesa anche all'interno del vaso, ed è sostanzialmente ben conservata, tranne che sul piede e in corrispondenza di alcuni graffi presso le anse. Sono risparmiate dalla vernice nera le parti all'interno e dietro le anse. Molte parti sono rese con sovradipinture bianche. Il colore dell'argilla oscilla tra Munsell 5YR 5/6 (yellowish red) e 2.5YR 5/6 (red). Il lato A presenta al centro una figura femminile nuda, stante, con volto di profilo a sinistra e torso di tre quarti; poggia il peso sulla gamba destra, di profilo, mentre la sinistra, frontale, è leggermente flessa. I lunghi capelli ricci sono legati alla nuca e sormontati da un diadema; è riccamente adornata da altri ornamenti: collana e bandoliera di perle, bracciali e cavigliere. La fanciulla regge con la sinistra un cista e simmetricamente con la destra uno specchio. In secondo piano, in bianco, è rappresentato un labrum, parzialmente coperto dalla figura. La base della scena è resa con una fila di punti bianchi, sui quali poggiano anche, a limitare la scena a destra e a sinistra, due elementi vegetali con girali fogliati e fioriti a campanula. Compaiono inoltre, sospesi sullo sfondo, due elementi floreali con sovradipinture bianche, come riempitivi. Sul lato B troviamo un erote alato nudo, incedente verso sinistra: il volto è di profilo, il torso di tre quarti e porta il peso sulla gamba destra, anch'essa di profilo. Le ali, di profilo, hanno il bordo superiore delineato in bianco e allo stesso modo è reso il piumaggio della parte superiore; la parte inferiore delle ali è resa invece con sottili linee nere parallele. La figura porta i capelli parzialmente raccolti in un sakkos e ornati con un diadema, che va ad aggiungersi alla collana e alla bandoliera di perle, e alle cavigliere. Con la mano destra, protesa, l'erote regge una phiale con offerte, mentre con la sinistra, dipinta piuttosto rozzamente, una ghirlanda. Anche sul lato B la scena ha come piano di appoggio una fila di punti bianchi, quasi del tutto cancellati, ed è ornata ai lati da analoghi elementi vegetali. Sullo sfondo, in alto, ai lati dell'erote, due grandi grappoli d'uva e, sulla destra, un elemento floreale. In alto, all'attaccatura del collo, sul lato A un motivo accessorio a onde marine sinistrorse, sul lato B ad ovuli, en-trambi inquadrati da due filetti a risparmio; un altro filetto fa da base ai motivi figurati principali sui due lati del vaso. Sul lato sinistro un vecchio numero ('OBL. 21') è scritto direttamente sul vaso, in rosso; il nuovo numero di inventario generale è scritto sotto al piede, assieme ad un'etichetta parzialmente leggibile ('[…] 146').

Bibliografia

Jarc Federico, La ceramica dipinta di produzione campana del Museo d'Antichità 'J.J. Winckelmann' di Trieste, Tesi di laurea, relatore prof. Ludovico Rebaudo, Università degli Studi di Udine, A.A. 2017/2018, p. 48-50, tav. 3.21, 3.22

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