Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
1806
Il committente dell'edificio fu la Deputazione di Borsa, che nel 1799 acquistò un fondo paludoso per realizzarvi la sede della Borsa. Nel 1800 vennero presentati i progetti di Matteo Pertsch e di Antonio Mollari. L'Accademia di Belle Arti di Parma, a cui venne delegata la decisione finale, scelse il progetto del marchigiano Mollari. La costruzione del Palazzo della Borsa ebbe inizio il 17 maggio 1802, giorno della posa della prima pietra, e terminò nel 1806. L'inaugurazione ufficiale avvenne il 6 settembre 1806. La decorazione scultorea dell'edificio venne affidata, nel 1805, a tre artisti veneti: Antonio Bosa, Bartolomeo Ferrari e Domenico Banti. Le ultime statue per la facciata vennero consegnate nel 1820. Gli affreschi all'interno dell'edificio furono commissionati a Giuseppe Bernardino Bison, che li eseguì tra il 1805 e il 1806. In particolare nella Gran Sala del primo piano dipinse una scena raffigurante la proclamazione del Porto Franco di Trieste da parte di Carlo VI. Nel 1820 venne realizzata, dal friulano Sebastianutti, una meridiana sul pavimento della Loggia al pianterreno. Nel 1828 gli uffici della Borsa furono trasferiti nell'attiguo Palazzo Dreher. L'edificio subì dei danni durante la seconda guerra mondiale, a cui seguirono dei restauri eseguiti tra il 1949 e il 1955 sotto la direzione della Soprintendenza. Dal 1966 al 1980 il Palazzo della Borsa fu sottoposto a nuovi restauri. In particolare nel 1972 le facciate vennero restaurate, su progetto dell'architetto Vittorio Frandoli; mentre, nel 1973 all'architetto Giampaolo Bartoli fu affidato l'incarico per il progetto di restauro dei locali al pianterreno. Al 1988 risale il restauro delle decorazioni esterne. Gli ultimi interventi di restauro alle facciate esterne sono stati eseguiti nel 2005. Attualmente è la sede della Camera di Commercio.
L'edificio, a planimetria trapezoidale, è realizzato in stile neoclassico. La facciata principale, prospiciente Piazza della Borsa, è costituita da un pronao con un colonnato dorico che sorregge una trabeazione decorata con triglifi e metope e culmina con un timpano. Al centro del timpano c'è un orologio affiancato ai lati da due sculture di figure alate. Al piano terreno del prospetto su Piazza della Borsa sono collocate, entro nicchie, quattro statue . Al centro si apre l'ingresso principale dell'immobile. Al primo piano le nicchie sono intervallate da finestre. Su questa facciata sono collocati anche quattro pannelli ad altorilievo. Le facciate laterali e la facciata a mare sono caratterizzate da un basamento a bugnato. Inoltre, i prospetti laterali presentano due avancorpi decorati con pilastri dorici. Il tetto dell'immobile, a terrazza, è delimitato da una balaustra ornata di statue.
LAPIDE (esterno) Sulla facciata principale, sopra all'ingresso, è collocata una lapide di marmo bianco con un iscrizione in latino di Labus. FREGI (esterno) I quattro pannelli ad altorilievo, eseguiti da Antonio Bosa, raffigurano le allegorie del Commercio, dell'Industria, della Navigazione e dell'Industria. METOPE (esterno) Nelle metope sono dipinti i simboli del Commercio. SCULTURE (esterno) Le statue nelle nicchie del pian terreno raffigurano: l'Asia, scolpita da Domenico Banti, l'Africa e l'Europa, opera di Bartolomeo Ferrari e l'America, del Bosa. Nelle nicchie del primo piano le statue rappresentano Vulcano e Mercurio. La prima fu realizzata da Banti, mentre la seconda da Ferrari. Le statue sulla balaustra, tutte eseguite da Antonio Bosa, raffigurano il Danubio, il Genio di Trieste, Minerva e Nettuno. Sul timpano sono presenti due figure alate raffiguranti la Fama , del Bosa. MERIDIANA ( interno) Nella loggia al pianterreno, sul pavimento c'è una meridiana lunga 12 metri, che riceveva luce da un foro nel muro perimetrale e segnava il mezzogiorno locale. Fu realizzata da Sebastianutti nel 1820. AFFRESCO (interno) La volta della Gran Sala, al primo piano, è affrescata con una scena evocativa della proclamazione del Porto Franco di Trieste da parte dell'imperatore Carlo VI. L'affresco fu realizzato dal pittore Bison tra il 1905 e il 1906.
Compilato in data: 2005