Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
1931
Nel 1926 la Società Italiana Servizi Aerei decise di costruire un Idroscalo a Trieste. Il progetto dell'idroscalo fu affidato a tecnici dei Magazzini Generali e in particolare all'ingegnere Riccardo Pollack, che ne realizzò il disegno e iniziò la sua costruzione nell'ottobre 1931. Alla morte del Pollack, i lavori furono portati a termine sotto la direzione dell'ingegnere Benussi, anch'egli facente capo all'azienda dei Magazzini Generali. L'inaugurazione ufficiale dell'idroscalo avvenne il 24 maggio 1933, alla presenza del duca Amedeo d'Aosta. L'edificio, con le sue forme architettoniche esterne sobrie e semplici, dove dominano le linee verticali e le simmetrie, si rifà ai principi razionalistici moderni tipici dell'architettura nel periodo tra le due guerre. In facciata sono collocati due busti di geni alati in pietra realizzati da Mario Giustizi, su disegno dello scultore Franco Asco. A metà degli anni novanta l'immobile fu sottoposto ad un intervento di restauro e ristrutturazione degli interni sotto la direzione dell'architetto Borghi. Attualmente, la struttura dell'ex Idroscalo ospita la Capitaneria di porto di Trieste e la Direzione Marittima del Friuli Venezia Giulia.
L'edificio, che sorge lungo il molo IV, è composto essenzialmente da due volumi: un corpo anteriore alto tre piani per gli uffici e la sala passeggeri e, dal lato rivolto verso il mare, il corpo principale dello scalo che presenta un ampio portone d'ingresso sormontato da una grande superficie vetrata. Un'enorme trave reticolare a vista sostenuta da piloni costituisce la struttura orizzontale sul lato mare. Alla testa del capannone s'innesta la palazzina di tre piani, d'impianto simmetrico con fronte sfaccettato e copertura piana. Presenta aperture rettangolari semplici ed è decorata in facciata da due busti scolpiti.
SCULTURE (esterno) Sulla facciata principale sono collocati due busti in pietra raffiguranti due geni alati.
Compilato in data: 2005