Scultore triestino. Nonostante la brevità della sua esistenza, ottenne discreto successo a Roma, vincendo il Primo Premio all'Accademia di San Luca e la Grande Medaglia dei Virtuosi del Pantheon, e nella sua città natale, Trieste, ottenendo un buon numero di commissioni. L'atelier da lui fondato mantenne il suo nome anche dopo la sua morte, sotto la direzione del Brestyanszky, fino al 1863. Nella sua vasta produzione impeccabilmente accademica figurano diverse opere funerarie, tra le quali spicca l'Angelo della Risurrezione della tomba Cassina Ponti, oggi Frandoli, suo ultimo lavoro, che la famiglia volle riprodotto sulla sua tomba.