Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Sono inventariate nelle collezioni museali due versioni di quest’opera, una versione in marmo donata dagli eredi dell’artista nel 1955, e un bozzetto in gesso entrato a far parte delle collezioni museali dal 1873, anno in cui fu acquisito dal neocostituito Museo Revoltella. In questo caso si arrivò al risultato dopo una lunga trattativa iniziata qualche anno prima, nel 1870, quando il fratello dello scultore propose la vendita dell’opera in questione per la somma di 1000 fiorini, cifra che fu corrisposta solo in parte. Le due opere presentano delle forti analogie: è pressoché identica la figura del San Giovanni, con le medesime fattezze fisiche, con la posizione della gamba sinistra posta in avanti quasi pronta per incedere e la testa inclinata sul petto. E se nella versione in gesso il Battista è raffigurato in atto di benedire, nell’altra in marmo reca in mano una conchiglia e un bastone a croce. Firmato e datato «Roma 1855», il gesso risale al periodo in cui l’artista fu accolto nello studio del Trani nella capitale e vinse il primo premio di scultura all’Accademia di S. Luca. Tre anni dopo gli fu conferita la grande medaglia della Congregazione artistica dei Virtuosi al Pantheon mentre di ritorno a Trieste, vi aprì uno studio. Eseguì un gran numero di busti, statue allegoriche e monumenti funerari per le maggiori famiglie triestine (e resta testimonianza inoltre di richieste, soddisfatte, da Parigi e da Lubiana).
Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.90