Nato a Trieste il 18 novembre 1875, figlio di Girolamo, un avvocato originario di Capodistria. Segue le orme del padre, studia giurisprudenza e apre uno studio legale a Trieste.E' un fervente irredentista, coinvolto in numerose associazioni filo-italiane.
Uomo colto (conosce 7 lingue straniere e pubblica un certo numero di traduzioni di scrittori scandinavi), è uno dei primi studenti di Joyce e nel 1909 si impegna con lui in varie traduzioni.
Nel 1915 lascia Trieste per l'Italia dove, con altri esiliati, sostiene la causa triestina. Dopo la guerra, riprese l'attività legale in società con Igino Brocchi (il quale diviene presto un emissario speciale del neo governo fascista) e Ferruccio Slocovich (ex socio di Giuseppe Cuzzi). Reso inabile da una grave malattia e pertanto ritiratosi a vita privata, Vidacovich (che aveva italianizzato il suo nome in Vida-Covi) muore il 17 giugno 1934.