La scena dipinta Bozzetti e figurini nelle collezioni del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”

In occasione del centenario dalla fondazione del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, questo virtuale percorso espositivo vuole essere l’occasione per presentare il lavoro di catalogazione delle scenografie e dei figurini del museo e si configura, in buona parte, come la rielaborazione della mostra “La scena dipinta” allestita nelle sale di Palazzo Gopcevich nel 2014.

Dalla totalità del corpus di un migliaio di opere sono stati selezionati gli autori e i lavori più significativi che ci permettono di ricostruire l’evoluzione della visione scenica dall’inizio dell’Ottocento ai giorni nostri.

Gli autori proposti vengono presentati in ordine alfabetico e per ciascuno è possibile ammirare una selezione delle opere, rimandando al catalogo un maggior approfondimento.

L’ultima sala virtuale presenta delle opere mai esposte relative alla tradizione del teatro partenopeo e provenienti dal prezioso Fondo di Ernesto Cilento, attivo promotore di attività teatrali e appassionato studioso, nonché custode del Fondo Eduardo De Filippo.

Zoran Mušič: occhi vetrificati

La mostra virtuale “Zoran Mušič: occhi vetrificati” riporta in una nuova versione, del tutto virtuale e immersiva, la mostra presentata nel 2018 presso il Civico Museo Revoltella.

Fa da sfondo alla mostra il Civico Museo della Risiera di San Sabba, monumento nazionale utilizzato durante l’occupazione nazista dapprima come campo di prigionia e in seguito destinato alla detenzione ed eliminazione di ostaggi, partigiani, detenuti politici ed ebrei.

La mostra contempera un continuo gioco di rimandi che integra tre componenti, la prima delle quali è costituita dalle opere grafiche originali create dall’artista Zoran Mušič presumibilmente eseguite durante il periodo compreso tra la liberazione del campo di Dachau in cui era stato confinato e il rilascio (29 aprile – 5 giugno 1945).
La seconda è rappresentata dal video-documentario Zoran Mušič: un pittore a Dachau realizzato nel 1999 in cui il maestro è intervistato nello studio veneziano e narra il proprio vissuto, ricordando gli eventi accaduti nel lager e la vicenda dei disegni di Dachau.
La terza componente è formata dagli scatti realizzati dai fotografi alleati che documentarono le terribili immagini del campo di concentramento al momento della liberazione nella primavera del 1945.

Attraverso l’occhio fotografico, i volti e il linguaggio dei corpi, privati della propria identità, snocciolano le sofferenze patite. Parimenti i disegni del pittore Mušič, unitamente esposti ai documenti fotografici, testimoniano l’indicibile banalità del male.

 

Dritto e rovescio: introduzione alla moneta romana

Le 32 monete esposte in questa mostra sono una piccolissima selezione dalle collezioni numismatiche del Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann”, ricche di migliaia di esemplari non solo romani, ma che vanno dalle origini della monetazione all’età moderna: greche, romane, bizantine, italiane e da tutto il mondo.

Benché le monete siano un oggetto che tutti usiamo e abbiamo nelle nostre tasche, il loro studio, la numismatica, è una materia che appassiona gli specialisti, ma le monete non sono facili da esporre nelle sale di un museo, dove vengono quasi sempre ignorate dai visitatori, anche se a ben guardarle raccontano la Storia, e tante altre notizie sul mondo nel quale circolavano, passando di mano in mano. Deve essere sottolineato ad esempio come la monetazione si sia rivelata fondamentale per lo studio dell’arte dello splendore dell’antica Roma.

La selezione di questi esemplari di particolare qualità vuole introdurre la monetazione di Roma, dalla Repubblica all’Impero, sottolineandone l’evoluzione e il significato delle scelte delle immagini impresse, soprattutto i volti degli imperatori.