Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Zacconi, Ermete
Figlio d'arte, recitò con i suoi fin dall'infanzia in tutta Italia. Giovanissimo, fu in varie compagnie minori, finché nel 1884 non venne scritturato da G. Emanuel, che con i suoi insegnamenti esercitò decisiva influenza sulla sua arte. Nel 1888 primo attore assoluto con C. Rossi, poi con V. Marini, si affermò con alcune sue famose interpretazioni: Amleto, Spettri, Pane altrui, L'amico delle donne. Nel 1897 formò compagnia propria con L. Pilotto e rappresentò lavori di Giacosa, Ibsen, Maeterlinck. Ultimo grande erede del naturalismo fine Ottocento, in Italia e all'estero ebbe fama sempre più vasta fino alla vigilia della seconda guerra mondiale, quando si ritirò dopo il successo dei Dialoghi di Platone. La sua lunga vita d'attore è narrata nel volume autobiografico: Ricordi e battaglie (1946).