Delfino Menotti

Sebastianutti, Guglielmo - fotografo principale

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Oggetto
Positivo
Inventario
CMTF001265
Collocazione
Palazzo Gopcevich; Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”; Raccolta storico-musicale Schmidl
Acquisizione
Proprietà Ente pubblico territoriale; Civico museo teatrale; donazione; Arturo Vram; 1918/00/00
Cronologia
ca. 1875; Trieste; Italia
Dimensioni
formato Carte-de-visite; altezza 105; larghezza 60; mm
Materia e tecnica
carta / Albumina

Menotti, Delfino

Ritratti

Nato a Fiumicello, Domenico Giovanni Battista Menotti, in arte Delfino Menotti, su consiglio di F. Faccio, intraprese gli studi musicali prima a Milano presso la scuola del maestro A. Sangiovanni poi a Trieste, dove riprese gli studi con G. Rota. Venne arrestato perché trovato in possesso di una lettera compromettente per G. Oberdan. Rimase in carcere cinque mesi, quindi venne processato e condannato a sei settimane di detenzione e all'esilio./pNel 1880 debuttò al teatro alla Pergola di Firenze nella Linda di Chamounix di G. Donizetti. Venne poi scritturato dal Colón di Buenos Aires, e Giuseppe Verdi, che lo aveva ascoltato a Milano, gli inviò lo spartito del Simon Boccanegra perché ne fosse il primo interprete in Argentina. Dopo una intensa attività nelle Americhe, in Europa e Russia, nel 1904 fu chiamato ad Odessa, per insegnare canto presso il conservatorio; qui sposò una sua allieva, Antonida Trouien. Nel 1920 Si stabilì a Trieste dove gli fu offerta la cattedra di canto presso il locale conservatorio e dove divenne anche direttore artistico del Teatro Verdi.

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