Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Il dipinto era esposto al centro della sala del Circolo Artistico in occasione della mostra personale di Ugo Flumiani organizzata nel dicembre del 1923. Silvio Benco nel recensire la mostra nota come l'artista, che aveva esposto anche il mese prima presso il salone Michelazzi, sia capace di far emanare una calda armonia dalle sue opere caratterizzate da un colore fulgido. In Ora d'argento, oltre a cogliere l'”animazione che essa reca in proporzioni così grandi e in soggetto così semplice” nota come si caratterizzi per “la vitalità pittorica che l'artista trova nella trasparenza del suo colore e nel movimento della sua pennellata”. La scelta operata dal Curatorio del museo risulta pertanto in linea con le opinioni del noto critico triestino. Dal verbale della seduta del 15 dicembre 1923 si apprende la volontà di assicurare alla collezione museale l'opera ritenuta non solo la migliore dell'esposizione alla quale era stata presentata in quello stesso mese ma una delle migliori fatte fino a quel momento dall'artista e per la quale furono corrisposte Lire 12.000 oltre alla restituzione di un quadro già acquistato dal museo precedentemente (l'acquisto venne effettuato con le rendite del lascito Cocchini). Il dipinto acquistato per la galleria triestina così come le opere presentate alle mostre della fine del 1923, in gran parte legate al tema del mare, costituiscono per il pittore un ritorno alla sua prima grande conquista per la quale è più noto, ma che aveva in parte abbandonato per lasciare spazio alle vedute di montagna, ampiamente documentate nella mostra del 1922. Dal punto di vista formale, rispetto alle opere dello stesso genere, si nota una tendenza alla semplificazione con la presenza di una sola imbarcazione isolata in mezzo al mare e resa attraverso un'originale impaginazione che lascia una parte della vela fuori dal dipinto. A differenza delle opere del primo periodo caratterizzate da un forte cromatismo, in seguito agli influssi impressionisti provenienti da Umberto Veruda, c'è la propensione da parte di Flumiani a rendere le immagini in maniera più lirica. Attento allo studio del vero, l'artista si dedica ripetutamente ai medesimi soggetti, già di moda qualche decennio prima, nelle varie condizioni di luce, evidenziando gli effetti nei suoi paesaggi a seconda delle diverse ore del giorno (prima di Ora d'argento realizzò anche Ora d'oro, 1909). Come ricorda Salvatore Sibilia l'artista conservava degli albums di Turner, pittore al quale guardava per tentare di esprimere “la naturalezza., nel senso che egli si preoccupa sopra tutto di riprodurre, con la sua arte, la natura quale essa è veramente, e i giuochi audaci e meravigliosi della sua luce.” (S. Sibilia, Pittori e scultori di Trieste, Trieste, 1922, p.116)
Il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Maria Masau Dan. Vicenza : Terraferma ; Trieste : Museo Revoltella, 2004, pp. 140-141