La campana della sera

Fragiacomo, Pietro

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Oggetto
dipinto
Inventario
REV000118
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna ; REV
Acquisizione
acquisto; autore; 1894
Cronologia
1893
Dimensioni
cm; altezza 129; larghezza 251
Materia e tecnica
tela/ pittura a olio

"Più volte mi venne l'idea di abbandonare ogni cosa ed aspettare per il mio quadro l'occasione più propizia, ma altrettante volte però, l'onore di figurare con un'opera mia nel Museo della mia città natale mi consigliò questo passo". Con queste parole, il 4 luglio 1894 (A.Am. Museo Revoltella, lettera autografa del pittore), Fragiacomo acconsentiva la vendita di La campana della sera al prezzo proposto dal Curatorio del Museo Revoltella: 4000 lire, corrispondenti a 1786 fiorini, poco più della metà di quanto in origine richiesto dall'artista, 3000 fiorini (A.Am. Museo Revoltella; Ordine del giorno della seduta del curatorio del 4 giugno 1894, "2) Offerta di un quadro del pittore Fragiacomo f.3000"). Unica preghiera rivolta al Curatorio, evidentemente allo scopo di non far calare le quotazioni delle proprie opere, era quella "di non voler divulgare il prezzo d'acquisto del mio quadro". Per raggiungere la cifra richiesta, comunque piuttosto elevata, era stato necessario un contributo offerto dalla disciolta "Società degli Amici dell'Arte" (C.M.R., 1920, p.34); del resto, Fragiacomo, triestino di nascita, era allora un pittore affermato e la tela in oggetto una delle sue realizzazioni più celebri: presentata per la prima volta al pubblico nel 1893, in occasione della Esposizione Nazionale di Belle Arti di Roma, l'opera aveva ottenuto la piazza d'onore e numerosi riconoscimenti da parte della critica. Ulteriormente incrementati l'anno successivo a Vienna, dove il dipinto aveva ottenuto la medaglia d'oro. Proprio durante la rassegna viennese si attiveranno i contatti con la direzione del Revoltella sfociati poi nella sofferta decisione del pittore. Unanime sarà la vasta eco di elogi che il dipinto susciterà nell'ambiente artistico triestino (cfr. "L'Indipendente", 6 agosto 1894), sino a diventare una sorta di icona per i molti pittori, dilettanti e non, che allora frequentavano le sale del Revoltella, come testimoniano le numerose richieste di farne copia. Già nella stessa estate nel 1894 il giovanissimo Pietro Lucano chiederà al direttore di poterlo riprodurre "onde possa […] fare un passo in più su quell'infinita via dell'arte" (A.Am. Museo Revoltella; il dipinto e tutt'ora esistente: cfr. Favetta, 1982, p.67). Anche Guido Grimani non rimarrà indifferente al fascino dell'opera, sia adoperandosi per farla copiare da proprie allieve (Pia de Almerigotti, lettera del 6 maggio 1907; A.Am. Museo Revoltella) sia citandola in prima persona; come nel caso de Le fondamenta di Chioggia (circa 1908, cfr. Froglia, 1971, pp.70-71). Rispetto a Luigi Nono, che aveva utilizzato lo stesso luogo, il canale Peretolo a Chioggia, per ambientare i suoi dipinti più celebri, Refugium peccatorum (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) e Ave Maria (Trieste, Civico Museo Revoltella), Fragiacomo rivoluziona l'approccio percettivo operando una sorta di allargamento del campo visivo, trasformando l'aneddoto descritto e isolato da Nono in "una 'veduta' connotata di forte suggestione sentimentale a carattere religioso" (Pavanello, 1983, p.74), ma anche, una volta di più, in quell'attenta analisi dei valori luministici che caratterizza le sue prove degli anni novanta.

Bibliografia

Il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Maria Masau Dan. Vicenza : Terraferma ; Trieste : Museo Revoltella, 2004, pp. 86-87

Il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Maria Masau Dan, Vicenza, Terra ferma, 2004, pp. 86-87
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