Pasquale Revoltella

Magni, Pietro

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Oggetto
scultura
Inventario
REV000738
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna
Acquisizione
legato; Revoltella, Pasquale; 1872
Cronologia
1859
Dimensioni
cm; altezza 86; larghezza 61; profondità 31
Materia e tecnica
marmo

Nel giro di un biennio, al termine dei lavori di edificazione della sua residenza, Pasquale Revoltella commissionava il proprio ritratto, rispettivamente, allo scultore tedesco Karl Cauer ("Ritratto di Pasquale Revoltella", 1858) e all’artista milanese Pietro Magni (il presente ritratto del 1859), al quale il finanziere aveva affidato anche l’esteso apparato decorativo di cui abbiamo più volte parlato. Una scelta che sembra confermare, una volta di più, l’apertura mentale del committente, costantemente rivolto a maestranze di provenienza diversa, nonché la sua ambivalente disposizione, sia nei confronti del suo paese d’origine, l’Italia (appena unificata), sia nei confronti dell’Europa e dei paesi germanici, più in particolare. «Bello di virile bellezza, imponente nella persona, d’ingegno, di modi vivacissimo, allietò la vita sociale di feste brillanti di conviti di piacevoli conversari, nei quali l’eleganza e la squisitezza del porgere, del dire, dell’ospitare andarono in bell’ordine congiunte colla cordialità e la larghezza» («L’Osservatore Triestino» 1869). L’aspetto imponente del soggetto e l’eleganza di portamento e di modi rilevati nel necrologio, pubblicato a due giorni dalla morte del barone Revoltella, sono molto ben rappresentati in questo ritratto scultoreo del Magni. Allievo del rinomato scultore e ritrattista Abbondio Sangiorgio, Pietro Magni fu a sua volta autore di un grande numero di ritratti, per la maggior parte, pare, non più rintracciabili. In questo di Pasquale Revoltella, apparentemente conforme ad una ritrattistica di carattere ufficiale, colpiscono tuttavia alcuni particolari, che fuoriescono dalla rigidità seriale: il papillon in parte occultato dal bavero della finanziera e, soprattutto, l’espressione realistica del volto, vitale e palpitante, pur nell’atteggiamento di una composta autorevolezza. Oltre alla versione in marmo, il Museo Revoltella conserva dello stesso autore una versione in gesso dipinto, acquistata dal Curatorio del Museo nel 1883 dagli eredi dello scultore milanese.

Bibliografia

Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, pp.156-157

La scultura: Museo Revoltella, Galleria d'arte moderna, a cura di Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, Trieste, Civico Museo Revoltella, 2022, pp-156-157
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