Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Risalgono al 1858 le quattro sculture di Pietro Magni che rappresentano le arti del teatro, delle quali fu data immediata notizia, come del Palazzo Revoltella appena edificato, e di molti altri edifici e attrattive della nostra città, nella guida intitolata "Tre giorni a Trieste", pubblicato nello stesso anno, a cura del medico Saul Formiggini, del barone e avvocato Giovanni Battista de Scrinzi, dello storico Pietro Kandler e dello stesso Pasquale Revoltella. «Altre quattro ottime sculture dello stesso Magni – si legge – rappresentanti la "Danza", la "Drammatica", l’"Armonia" ed il "Canto", universalmente ammirate, adornano la sala ottagona [...], tutta a specchi, che forma un magnifico colpo d’occhio». I quattro soggetti femminili visibili nella saletta angolare al secondo piano del palazzo, impreziosita dalla presenza degli specchi e dedicata alla socialità femminile, sono strettamente legati alla figura di Revoltella che, proprio in quegli anni, oltre ad avere contribuito alla costruzione del Teatro L’Armonia a Trieste, aveva fortemente sostenuto l’eccellenza del teatro italiano su quello straniero. Alla fine degli anni Cinquanta, infatti, Revoltella si offrì di sostenere finanziariamente la compagnia dell’attore e capocomico Luigi Bellotti Bon, figlio d’arte (la madre era Luigia Ristori) e fondatore di diverse compagnie teatrali, tra cui la Ristori, che riuscì a primeggiare tra le altre compagnie europee, contribuendo in tal modo ad affermare in quegli anni la drammaturgia italiana. Le quattro sculture, valorizzate dal loro posizionamento entro le nicchie, e sostenute da preziosi piedistalli in marmo policromo – quasi a calcare un autentico palcoscenico – sono curate nei dettagli e rese espressive dalle pose diversificate ed estremamente naturali.
Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, pp.154-155