Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
La singolare figura del "nano ostricaro", venditore di ostriche nella zona dell'antico Acquedotto di Trieste, venne dipinta da Tominz dapprima su tela, poi applicata su tavola e, da ultimo, ritagliata a formare una buffa sagoma con la funzione di fermaporta, secondo un uso molto frequente nell'arte del seicento olandese. L'opera era presente presso la dimora del pittore, a Gradiscutta, e da qui fu portata a Trieste dal figlio Augusto, che la conservò nel suo studio e poi in quello di suo figlio Alfredo. Nel 1928 passò alla famiglia Brunner e nel 2003 arrivò al Museo Revoltella, grazie al lascito Kurlaender. Nel 1911 l'opera fu uno dei due dipinti che rappresentarono Trieste e l'arte di Giuseppe Tominz alla Mostra del Ritratto Italiano di Firenze. L'opera fu molto lodata per il suo straordinario realismo e testimonia lo spirito ironico dell'artista. Generalmente attribuita al 1842, l'opera rispecchia il gusto collezionistico del tempo, che prediligeva le opere di genere. Tominz ne realizzò parecchie, ma quella del "Nano ostricaro" è considerata unanimemente la meglio riuscita.
Il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Maria Masau Dan. Vicenza : Terraferma ; Trieste : Museo Revoltella, 2004, pp. 60-61