Roma. Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II. Schizzo-abbozzo per il concorso

Berlam, Ruggero

STAMPA pdf
Oggetto
disegno
Inventario
CMSAOAR10_3664
Collocazione
Civico Museo Sartorio; Gabinetto Disegni e Stampe; CASS E 07 / CART Altare della Patria
Acquisizione
donazione; Berlam, Arduino; 1934/06/27
Cronologia
1882 - 1883
Dimensioni
mm; altezza 135; larghezza 178
Materia e tecnica
carta da lucido/ matita

Studio a matita di un gruppo articolato di uomini con le braccia alzate, alcuni con una bandiera o fazzoletto in mano.

Il disegno fa parte di una serie di studi per il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, cfr. schede CMSAOAR10_3646-CMSAOAR10_3688. Ruggero Berlam partecipò al secondo concorso per il monumento a Vittorio Emanuele II a Roma, indetto dal momento che la prima selezione, svoltasi nel 1880, non ebbe un vincitore. Nel primo bando l’unico vincolo posto ai progettisti era stato quello del costo; il secondo, pubblicato il 18 dicembre 1882, prevedeva di collocare il monumento sul colle Capitolino e ne fissava alcune caratteristiche: un fondale architettonico e una statua di Vittorio Emanuele II, dapprima seduto su un trono, poi a cavallo. Secondo Sticotti, Berlam inviò il progetto in incognito da Milano, per non essere riconosciuto come austriaco; ma dopo esser stato esposto a Roma, esso venne fatto sparire, su volontà del primo ministro Agostino Depretis, per non turbare i rapporti che si erano creati con l’Austria. Il concorso, cui parteciparono 98 progettisti, fu vinto da Giuseppe Sacconi, con un progetto che presenta affinità con quello di Ruggero Berlam; secondo classificato Manfredo Manfredi, terzo Bruno Schmitz. In seguito, vi fu un terzo bando ristretto ai primi tre classificati, vinto da Sacconi. Il progetto di Berlam, incentrato su purezza e classicità di linee (Marsoni 1986, p. 112), presenta una parte basamentale forte e compatta, alta la metà del monumento, che non avrebbe consentito di vedere il colonnato dalla Piazza Venezia, ma solo da via del Corso: un errore progettuale fatale, che, secondo Pozzetto, ne sancì l’eliminazione (1999, pp. 90-91). Quanto alle parti scultoree, esse sono collocate con un senso della composizione rigoroso (Lettis 1994, p. 115). Il disegno in esame era destinato verosimilmente alla decorazione plastica del sotto-basamento del monumento equestre.

Bibliografia

Pozzetto Marco, Giovanni Andrea, Ruggero, Arduino Berlam. Un secolo di architettura, Trieste, Lloyd, MGS, 1999, pp. 90-91, 244
Consulta OPAC BiblioEst SBN

Catherine Brice, Le Vittoriano : monumentalité publique et politique à Rome, Rome, École française de Rome, 1998
Consulta OPAC SBN

Caterina Lettis, Ruggero Berlam (1854-1920). Architetto fino al 1905, in Archeografo triestino, serie IV, 1994, LIV, pp. 111-145, pp. 115, 142
Consulta OPAC BiblioEst SBN

Il Vittoriano: materiali per una storia, II, Roma, F.lli Palombi, 1988
Consulta OPAC BiblioEst SBN

Giovanna Marsoni, L'architetto triestino Ruggero Berlam, in "Arte in Friuli, arte a Trieste", 9, 1986, pp. 109-128, pp. 112, 126
Consulta OPAC BiblioEst SBN

stampa