Roma. Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II. Schizzo-abbozzo per il concorso

Berlam, Ruggero

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Oggetto
disegno architettonico
Inventario
CMSAOAR10_3688
Collocazione
Civico Museo Sartorio; Gabinetto Disegni e Stampe; CASS E 07 / CART Altare della Patria
Acquisizione
donazione; Berlam, Arduino; 1920/12/27
Cronologia
1882 - 1883
Dimensioni
mm; altezza 355; larghezza 450
Materia e tecnica
carta/ matita/ penna/ inchiostro

Il foglio, ripiegato a metà, presenta schizzi a matita di dettagli architettonici e, sul lato oppposto, una sintetica planimetria quotata dello spazio da dedicare al Monumento a Vittorio Emanuele II, tra il Campidoglio e la sottostante piazza Venezia. Gran parte dello spazio è dedicato a un lungo testo a penna.

Il disegno fa parte di una serie di studi per il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, cfr. schede CMSAOAR10_3646-CMSAOAR10_3688. Ruggero Berlam partecipò al secondo concorso per il monumento a Vittorio Emanuele II a Roma, indetto dal momento che la prima selezione, svoltasi nel 1880, non ebbe un vincitore. Nel primo bando l’unico vincolo posto ai progettisti era stato quello del costo; il secondo, pubblicato il 18 dicembre 1882, prevedeva di collocare il monumento sul colle Capitolino e ne fissava alcune caratteristiche: un fondale architettonico e una statua di Vittorio Emanuele II, dapprima seduto su un trono, poi a cavallo. Secondo Sticotti, Berlam inviò il progetto in incognito da Milano, per non essere riconosciuto come austriaco; ma dopo esser stato esposto a Roma, esso fu fatto sparire, su volontà del primo ministro Agostino Depretis, per non turbare i rapporti che si erano creati con l’Austria. Il concorso, cui parteciparono 98 progettisti, fu vinto da Giuseppe Sacconi, con un progetto che presenta affinità con quello di Ruggero Berlam; secondo classificato Manfredo Manfredi, terzo Bruno Schmitz. In seguito, vi fu un terzo bando ristretto ai primi tre classificati, vinto da Sacconi. Il progetto di Berlam, incentrato su purezza e classicità di linee (Marsoni 1986, p. 112), presenta una parte basamentale forte e compatta, alta la metà del monumento, che non avrebbe consentito di vedere il colonnato dalla Piazza Venezia, ma solo da via del Corso: un errore progettuale fatale, che, secondo Pozzetto, ne sancì l’eliminazione (1999, pp. 90-91). Quanto alle parti scultoree, esse sono collocate con un senso della composizione rigoroso (Lettis 1994, p. 115).

Bibliografia

Pozzetto Marco, Giovanni Andrea, Ruggero, Arduino Berlam. Un secolo di architettura, Trieste, Lloyd, MGS, 1999, pp. 90-91, 244
Consulta OPAC BiblioEst SBN

Catherine Brice, Le Vittoriano : monumentalité publique et politique à Rome, Rome, École française de Rome, 1998
Consulta OPAC SBN

Caterina Lettis, Ruggero Berlam (1854-1920). Architetto fino al 1905, in Archeografo triestino, serie IV, 1994, LIV, pp. 111-145, pp. 115, 142
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Il Vittoriano: materiali per una storia, II, Roma, F.lli Palombi, 1988
Consulta OPAC BiblioEst SBN

Giovanna Marsoni, L'architetto triestino Ruggero Berlam, in "Arte in Friuli, arte a Trieste", 9, 1986, pp. 109-128, pp. 112, 126
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