Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Firmato in basso a destra «Atschko», il gesso è uno degli ultimi lavori firmati dallo scultore con il cognome originario, poi modificato in Asco. Per quest’opera l’artista adotta una soluzione originale con il volto posto di profilo, i capelli raccolti, occhi e bocca chiusi. Lo stile proposto per questo gesso colorato rimanda nella scelta del taglio a un altro lavoro di qualche anno precedente, ancora una testa di donna (collezione privata), caratterizzata da un profilo preciso che sembra quasi innestarsi su un torso che funge da basamento. Di quest’opera esistono più versioni, come documentano alcune testimonianze fotografiche. Il gesso colorato, originale anche per la scelta cromatica, è giunto in museo attraverso il lascito delle opere di Ruggero Rovan, scultore triestino che di certo conobbe Asco. Forse fu anche suo maestro negli anni tra il 1916 e il 1919, in cui insegnò presso l’Istituto dei Poveri. I due scultori ebbero modo probabilmente di frequentarsi anche negli anni successivi, quando frequentarono il Caffè Garibaldi, punto di riferimento per intere generazioni di artisti triestini. Assieme all’opera di Asco è presente nelle collezioni del museo un consistente nucleo di opere dello scultore Rovan, giunte con le stesse modalità. Inoltre vi sono un’interessante raccolta di disegni dello stesso artista e alcune opere di altri pittori attivi a Trieste nel corso della prima metà del Novecento, a testimonianza dei vivi rapporti di amicizia stabilitisi nel mondo culturale locale.
Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.47