Questo oggetto, i cui colori originali sono andati del tutto perduti, presenta anche delle consistenti sbreccature in vari punti della superficie, rendendo così non semplice cogliere i dettagli. Si vede un defunto mummificato disteso su un letto funebre. Sul ventre ha un uccello, mancante della testa, ad ali aperte in posizione di protezione: si tratta con ogni probabilità del ba del defunto stesso. La figurina ha una parrucca rotonda a corto caschetto e una vistosa treccia sul lato destro della testa, che ricade a formare un ricciolo sul petto, tipica della XIX dinastia. I piedi della mummia si elevano in prossimità della spalliera inferiore del letto, che si alza verticale, molto lesionata. Il letto ha zampe di leone realizzate a bassorilievo nel blocco compatto dello spazio sottostante. Il tutto poggia su una base sagomata leggermente più larga. Ai piedi del letto stava una figurina, ora irriconoscibile: sulla base dei confronti, doveva trattarsi di un piccolo ushabti. A fianco di essa, come se si trovasse sotto il letto, un'incisione sembra raffigurare uno sgabello o un sostegno di qualche tipo. Questo oggetto appartiene ad un tipo di ushabti (chiamati “Bahrenuschebtis”) piuttosto raro, uno dei cui esemplari migliori è il letto funebre inv. 2805 del Museo Egizio di Torino, di notevole qualità e datato all'inizio della XIX dinastia. Lo scopo di questi oggetti era quello di garantire magicamente la sopravvivenza del defunto nell'aldilà grazie a una sepoltura corretta in un primo momento, e alla conservazione e nutrimento del corpo nella tomba per l'eternità.