Coperchio di lebete lucano a figure rosse connesso al 1811

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Oggetto
Coperchio di lebete
Inventario
7621 Grecia 398
Collocazione
Civico Museo d'Antichità “J.J. Winckelmann”; Sala Magna Grecia MG1
Acquisizione
Acquisto; Battistella, Carlo; 1885/05/01
Cronologia
XIX d. C.
Dimensioni
cm; altezza 10; Diametro alla base 11
Materia e tecnica
Argilla/ a tornio/ ingobbiatura/ verniciatura
Conservazione
Buono; Interamente ricomposto da due frammenti originari, di cui uno è il manico e l'altro il coperchio vero e proprio. Si evidenziano, sul bottone conico della presa, una piccola crepa e una minima scalfittura.

Argilla giallo rossastra (5 YR 6/6 Munsell); vernice lucente, di buona qualità, ben conservata e con scalfitture pressoché inesistenti. Il coperchio è appena coperto, in alcune piccole zone, da una leggera patina e presenta un'unica presa centrale sormontata da una piccola protuberanza di forma conica. L'apparato decorativo è costituito da due busti maschili uguali, di profilo verso sinistra. I busti sono caratterizzati da un naso molto pronunciato, soprattutto per la sporgenza all'altezza della fronte; dai capelli ridotti ad una sola striscia di ciocche attorcigliate su sé stesse, che lasciano scoperta la parte superiore del cranio come in una chierica da frate; infine, da un collo molto tozzo, quasi un tutt'uno con il busto sottostante. Si alternano a questi busti due palmette tra girali. Gli spazi tra le palmette e i busti stessi sono arricchiti entrambi con un fiorellino stilizzato con corolla centrale a quattro o cinque petali, reso mediante sovraddipintura, la quale, tuttavia, risalta poco rispetto alla vernice nera di fondo, appena più scura. Il resto della decorazione accessoria è costituito invece da una sottile fascia risparmiata tra il coperchio e l'attacco del manico, da due ulteriori filetti risparmiati che sottolineano superiormente e inferiormente la decorazione principale, e da una baccellatura che arricchisce il bordo esterno del coperchio. Il coperchio è tradizionalmente associato al lebete del Pittore del Primato con inventario 1811. Nonostante la forma sembri genuina, a causa delle tracce di lavorazione che indicano l'uso di un tornio elettrico, nonché della qualità e del tipo di decorazione (in cui le sovraddipinture coprono la patina fluorescente, che invece dovrebbe essere il risultato delle condizioni di giacitura e quindi posteriore), Bellinato ritiene che questo coperchio sia il prodotto di un artigiano che operò probabilmente nel XIX secolo dell'era moderna.

Bibliografia

Bellinato, A.C., La ceramica lucana a figure rosse del Civico Museo di Storia ed Arte di Trieste, studio preliminare, tesi di laurea Università di Udine e Università di Trieste, relatore prof. L. Rebaudo, a.a. 2016/2017, p. 75-78

Bellinato Anna Chiara, I vasi apuli inediti a figure rosse della collezione Magnogreca del museo "J.J. Winckelmann" di Trieste. Studio preliminare, tesi di specializzazione, Trieste, 2019-2020, p. 75-78

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