Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
ambito culturale: Arte romana
La testa più grande del naturale è ora molto lacunosa, essendo perduta la sommità fino agli occhi, ed è spezzato il naso. Mostra un uomo dal volto largo, dal sottomento cascante e dalla capigliatura a ciocche prive di volume e sono presenti delle innaturali basette. Lo sbozzamento dell’occipite, l’incompletezza dei padiglioni auricolari, la grossolanità della capigliatura sul retro della testa e il sottile rilievo verticale che scende lungo i due lati del collo testimoniano un’estesa rilavorazione che ha interessato il ritratto e lasciano supporre che in origine esso raffigurasse un personaggio capite velato. Considerate le parti abbassate nella rilavorazione e la presenza delle basette è stato riconosciuto nel ritratto originario il volto di Nerone, nel secondo tipo dei suoi ritratti, con volto carnoso, privo di barba ma con basette, databile al 55-56 d.C. A seguito della damnatio memoriae di Nerone il suo ritratto è stato rilavorato nei tratti di Vespasiano (imperatore tra 69-79): caratteristici i capelli radi, le labbra sottili e le borse sotto gli occhi grandi e leggermente inclinati verso il basso con le profonde scanalature che delimitano le palpebre.
Verzar-Bass M., Trieste. Raccolte dei Civici Musei di Storia ed Arte e rilievi del Propileo. Quasar Roma 2003, pp. 95-97
Casari P., Un ritratto di Nerone rilavorato in Vespasiano, in Atti CMSA n. 19 (2002-2003) pp. 323-330