Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Il pezzo fu registrato dall’Accademia come: profilo di una testa di marmo in mezzorilievo di un Imperatore romano, grande una terza parte più del naturale. Il volto maschile di profilo ha capigliatura a ciocche ben distinte e incise, che sulle tempie e davanti all’orecchio sono disposte in ordinati registri sovrapposti e pettinati, mentre sulla nuca e dietro l’orecchio sono scomposte, contrapposte e intrecciate. Manifesta la tradizione classica, ma è più una caratteristica della resa tecnica della scultura in bronzo del periodo policleteo. La barba è incisa e disegnata allo stesso modo. Due fori di trapano, uno nell’area parietale e uno in quella frontale, forse erano destinati a una corona metallica (altro foro moderno è sulla sommità del capo; uno di dubbia datazione sulla punta anteriore della barba e uno era sul retro).
Senza dubbio il pezzo proviene dalla stessa stele del volto inv. 2207: da un monumento di notevoli dimensioni (almeno 2 metri) di provenienza attica con scena di saluto tra un militare e una donna inserita in un naiskos. L’alta qualità stilistica porta a datare i due pezzi agli ultimi decenni del V secolo a.C.
Kunz C., Museo Civico d’Antichità di Trieste, 1879, p. 46
Conze A., Die attischen Grabreliefs. Berlino 1900, 1298a – tav. CCLXV
Messina Michela, Un episodio di collezionismo archeologico a Trieste nel primo ‘800 e gli interventi di Sigismondo Dimech, in Atti CMSA n. 18 (2001), p. 311
Beschi L., Due teste da una stele attica nel Lapidario Triestino, in Archeografo Triestino, vol. 62 (2002), pp. 11-27
Il museo civico di antichità di Trieste: informazione di Carlo Kunz; con note illustrative del lapidario triestino di Carlo Gregorutti, Trieste, Tip. Balestra & C., 1879, p. 46
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BiblioEst
SBN
Die attischen Grabreliefs, herausgegeben im Auftrage der Kaiserlichen Akademie der Wissenschaften zu Wien von Alexander Conze, De Gruyter, Berlin, 1922