Epitafio del seviro Caio Vibio Valente in calcare da Trieste San Giusto

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Oggetto
Ara funeraria
Inventario
13576
Collocazione
Civico Museo d'Antichità “J.J. Winckelmann”; Lapidario Tergestino
Cronologia
76 d.C. ca - 100 d.C. ca
Dimensioni
cm; altezza 109; larghezza 114; profondità 70
Materia e tecnica
Calcare
Conservazione
Intero

Dado di grande ara architettonica. Una larga fascia decorata da pampini, uva (un uccelletto becchetta gli acini), cornice a kymation, ovuli e perline, orna la parte superiore e si innesta su paraste angolari a rilievo con capitello a "esse", interamente decorate a motivi vegetali (acanto e rosette). I due fianchi dell'ara che ripetono i motivi della fronte e del retro, sono ornati anche da due foglie di edera accostate che escono dai capitelli e insistono su un urceus sul fianco sinistro e una patera sul fianco destro. Il liberto Felice, seviro augustale (carica che prevedeva la cura del culto imperiale), realizza la tomba per il patrono, Caio Vibio Valens, seguendo le disposizioni che questo aveva lasciato nel testamento.

Iscrizione
C(aius) Vìbius | Valens, | VIvir Aug(ustalis), t(estamento) f(ieri) i(ussit) | ex ((sestertium)) XX (milibus). | Felix lib(ertus), VIvir Aug(ustalis), f(ecit).
Bibliografia

CIL 05, 00560

InscrIt, 10, 4, 074

SupplIt, 10, 1992, p. 222 ad nr.

M. Vidulli Torlo, Il lapidario Tergestino al Castello di San Giusto, Trieste 2001, p. 68 con foto

D. Dexheimer, Oberitalische Grabaltäre. Ein Beitrag zur Sepulkralkunst der römischen Kaiserzeit (British archaeological reports. International series, 741), Oxford 1998, pp. 84-85, nr. 31

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