Epitafio dei Clodi in calcare da Trieste

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Oggetto
Ara funeraria
Inventario
13608
Collocazione
Civico Museo d'Antichità “J.J. Winckelmann”; Lapidario Tergestino
Cronologia
76 d.C. ca - 100 d.C. ca
Dimensioni
cm; altezza 69; larghezza 44; profondità 42
Materia e tecnica
Calcare
Conservazione
Ricomposto

Dado di ara con fronte incorniciata. L'iscrizione latina funeraria testimonia che l'altare venne realizzato per volontà di L. Clodio Servat, quando era ancora in vita, per sé, per la moglie e per il figlio, morto all'età di ventotto anni. Il coronamento a pulvini (inv. 12619), sovrapposto fin dal XIX secolo, non è pertinente

Il dado di ara che era in contrada Cavazzeni fu portata nel XVII secolo in piazza Grande (ora dell'Unità d'Italia) presso la chiesa di San PIetro e San Rocco.

Iscrizione
L(ucius) Clodius | L(uci) lìb(ertus) | Servatus | v(ivus) f(ecit) sibì et suìs | Clodiae L(uci) lìb(ertae) | Amandae, uxorì, | L(ucio) Clodio | Amando, fìl(io), ann(orum) | XXVIII .
Bibliografia

CIL 05, 00589, cfr. p. 1022

InscrIt, 10, 4, 108

SupplIt, 10, 1992, p. 225 ad nr.

D. Dexheimer, Oberitalische Grabaltäre. Ein Beitrag zur Sepulkralkunst der römischen Kaiserzeit (British archaeological reports. International series, 741), Oxford 1998, pp. 82-83, nr. 25

Ubi erat Lupa, ID-Nr. 16195, con foto

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