Fabbricato ex Via Sporcavilla 3, 5, 7 - Piano di Recupero di via dei Capitelli

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Altra denominazione
UMI 40a (area di sedime) - Piano di Recupero di via dei Capitelli (Zona Urbana)
Localizzazione
Città vecchia; Trieste
Via Sporcavilla, 3
Uso attuale
non utilizzato
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale

XVIII

L'etimologia della parola Sporcavilla è piuttosto incerta, difficile credere che il nome si rifacesse alla quantità di acque stagnanti che lì si formavano, più facile ritenere il nome derivato dal casato o pseudonimo di una persona specifica. Per quanto riguarda l'edificio, corrispondente alla P.T. 239, la sua registrazione nei Libri Maestri dell'Ufficio Tavolare risalirebbe all'anno 1805. Secondo la "Coscrizione generale Della Città e Porto Franco di Trieste" l'edificio in oggetto si chiamava, dal nome del proprietario, Casa Geremia Francol. La "Distinta di tutte le case e della superficie quadrata dei fondi in questa Città Governante l'Urbario di Trieste" testimonia invece lo stato di proprietà dell'edificio e la sua estensione dimensionale nell'anno 1818. Nell'anno 1841, secondo quanto risulta dal "Catasto di fabbricati nella città di Trieste e loro valutazione 1841", la casa era intestata ad Andrea Dogan. La registrazione nei Libri Maestri dell'Ufficio Tavolare dell'edificio corrispondente alla P.T. 238 risalirebbe invece al 1803. La casa, stando alle notizie tratte dalla "Coscrizione generale Della Città e Porto Franco di Trieste" si chiamava, dal nome del proprietario, Casa Santo Gabelli. Anche in questo caso ci fu un'estensione dimensionale nel 1818. Infine, la registrazione storica della costruzione al N.T 237 risalirebbe all'anno 1804. L'edificio, dal nome del proprietario, si chiamava Casa Dr. Mattio Supaucig. Nel 1818, anno della sua estensione dimensionale, la casa disposta su tre livelli con due magazzini al piano terreno e due stanze per piano apparteneva a Umez Luca-Bottaro.

Dell'edificio considerato rimangono solo i resti della muratura con affacciano su Via Sporcavilla fino ad un'altezza di circa tre metri. I fori sono tutti tamponati.

Setti murari in pietra squadrata a ricorsi regolari e integrazioni di mattoni in laterizio. Finestre rettangolari con cornice in blocchi di pietra bianca quadrata e piattabanda in conci di pietra.

Compilato in data: 2005

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