Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Nobile, Pietro - architetto ; Valle, Valentino - architetto
1817
Nel 1815 l'arch. Pietro Nobile ricevette l'incarico dalla famiglia Costanzi di sistemare il fondo di loro proprietà dietro l'allora Piazza Grande dove all'epoca sorgevano già alcuni fabbricati di pertinenza di Giobatta Costanzi, cancelliere di sanità. Promotore della fortuna dell'antico casato era stato Matteo de Costanzi che, approdato da Cadice a Trieste sul finire del XVII secolo, aveva fondato la sua ricchezza sul commercio. Pare che nel 1817 prendessero avvio i lavori per la costruzione del palazzo che di lì a poco prenderà il nome dall'illustre famiglia. Gli scavi per la costruzione del nuovo fabbricato portarono alla luce interessanti tracce dell'antico porto romano: gradinate d'approdo e colonnine di attracco scomparvero purtroppo inglobati nelle fondamenta della nuova costruzione, breve testimonianza di un antico passato dove il mare, estendendosi ben oltre l'attuale Piazza dell'Unità, giungeva a lambire le pendici del colle di S. Giusto. Nel 1840 l'edificio passò di proprietà venendo ceduto a Daniele Caroli, che, su progetto di Valentino Valle, volle ampliare la struttura originaria seguendo già il modello indicato dal Nobile. Otto anni più tardi, il complesso cambiò nuovamente proprietario, venendo acquistato da Panajotti Giorguli. Non del tutto corretta potrebbe risultare la valutazione dell'edificio in virtù non solo della scarsa documentazione archivistica esistente (relativa ovviamente al periodo più antico), ma anche di una ristrutturazione relativamente recente e purtroppo poco accorta che ha in qualche modo snaturato le caratteristiche originarie dell'edificio. L'ampliamento del 1840 fu molto attento e sagace, mirato ad integrare il fabbricato nel nuovo corredo urbano della piazza. L'elegante facciata neoclassica con richiami palladiani si esalta nella semplice cornice di colonne doriche, nelle finestre ad arco, nei fregi a ghirlanda sovrastanti il secondo ordine di fori creando un generale aspetto di leggerezza che, nell'utilizzo della pietra bianca, trovò la sua naturale conferma. Nato come abitazione civile, senza alcun intendimento monumentale, l'edificio scopre comunque la sua originalità nella foggia della scala interna che, a pianta quadrata, si affaccia a semicerchio sui tre livelli e dove una coppia di colonne doriche ed ioniche conferisce solennità e dignità all'intero edificio. Nel 1901 venne trasferita nel palazzo la nuova sede della ragioneria civica. Dichiarato, nel 1954, edificio di notevole interesse storico, il Comune ne divenne legittimo proprietario l'anno successivo allorquando acquistò dall'ing. Umberto Fonda, allora prorpietario, i fondi tavolari n. 120, 116, 123, 124 di Trieste Città.
L'edificio, denominato Palazzo Costanzi e adibito a spazio espositivo e ad uffici, sorge su un lotto delimitato da via del Teatro Romano, Passo Costanzi, Largo Granatieri, Piazza Piccola e via della Muda Vecchia. Il manufatto si colloca perpendicolarmente a via del Teatro Romano e si apre con il lato corto verso lo spazio pubblico antistante. E' costituito da una pianta rettangolare irregolare e si eleva per quattro piani fuori terra. Tra il fabbricato storico e l'adiacente edificio è stato realizzato un volume di collegamento al fine di consentire una fruizione continua degli spazi e un passaggio al coperto. L'ingresso principale è posto lungo via della Muda Vecchia. La struttura portante verticale dell'edificio è in muratura, quella orizzontale in legno. I prospetti lungo via del Teatro Romano e Passo Costanzi presentano la medesima logica compositiva, mentre gli altri due sono caratterizzati dall'inserimento di ulteriori elementi architettonici. All'interno, in posizione baricentrica, si sviluppa l'atrio d'ingresso, che contiene il vano scala, costituito da rampe di gradini lapidei, e presenta una parete semicircolare e colonne cilindriche rivestite in marmo. A partire da questo spazio centrale si articola un corridoio di distribuzione, che divide longitudinalmente in due l'edificio. Le pavimentazioni interne sono in lastre di pietra, mentre le pareti presentano una finitura ad intonaco di colore bianco o crema.
TARGA (esterno) lastra lapidea posta sul fronte interno verso il piazzale, recante incisa la scritta commemorativa "PIETRO NOBILE/ CAMPESTRO IN CANTON TICINO 10.10.1776 - VIENNA 7.11.1854/ DELL'ARCHITETTURA NEOCLASSICA TRIESTINA ARTEFICE/ CONSIGLIERE AULICO DELLE FABBRICHE/ DIRETTORE DELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA A VIENNA/ NEL 150° ANNO DELLA MORTE/ LA SOCIETA' DI MINERVA IL COMUNE DI TRIESTE/ 7 NOVEMBRE 2004".
L'edificio presenta i fronti verso Passo Costanzi, Via del Teatro Romano e parte di quello lungo Via della Muda Vecchia ad intonaco fugato, mentre negli altri prospetti la pietra è a vista. Tutti sono completati da uno zoccolo in pietra d'Istria bocciardata. La composizione dei prospetti viene scandita orizzontalmente da fasce marcapiano in pietra d'Istria di colore grigio che si articolano lungo tutti i lati del manufatto. Sotto le finestre degli ultimi due livelli si sviluppano due cornici leggermente in aggetto dello stesso materiale. La finitura ad intonaco è tinteggiata color crema. La copertura è inclinata a falde con manto di rivestimento in coppi, sporgente dal filo della facciata con grondaie e pluviali in lamiera verniciata. I prospetti lungo via del Teatro Romano e Passo Costanzi presentano una successione di forature regolari, con cornice in pietra grigia bocciardata e serramenti lignei bianchi a due battenti. Al pianoterra vi sono anche porte in legno tinteggiato di verde a due ante con sopraluce vetrato. Le aperture del fronte interno verso il piazzale sono allineate e chiuse al pianoterra da griglie metalliche. Qui vi è anche una targa lapidea affissa in onore dell'architetto neoclassico Pietro Nobile. La facciata che si apre su Piazza Piccola è caratterizzata dall'inserimento di ulteriori elementi architettonici, come un balcone sostenuto da quattro mensole lapidee con volute e decori, intervallate da tre forature circolari. Sul balcone si aprono tre serramenti lignei ad arco a due ante, mentre al piano superiore vi sono tre aperture lignee con balaustra metallica e lastre decorate con ghirlande, con al centro due paraste lapidee circolari. All'ultimo livello vi sono due finestre lignee a due battenti, con al centro una nicchia rettangolare. Lo zoccolo in pietra a vista raggiunge l'altezza del primo piano e continua parzialmente anche nel prospetto lungo via della Muda Vecchia. Quest'ultimo presenta una sequenza di fori rettangolari con griglia metallica al pianoterra, finestre ad arco con balaustra lapidea decorata al primo piano, metallica al secondo. L'ingresso centrale è sottolineato da una cornice in conci lapidei posta attorno al serramento ligneo ad arco a due battenti. In corrispondenza degli ingressi esterni vi sono dei gradini in pietra.
Compilato in data: 2005