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Fabbricato di Riva Tre Novembre 13, Palazzo Carciotti

Pertsch, Matteo - architetto

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Localizzazione
Canal Grande; Trieste
Riva Tre Novembre, 13; Via della Cassa di Risparmio, 12
Via Genova, 6
Via Genova, 4
Via Genova, 2
Via Vincenzo Bellini, 1
Comune Censuario: Città Nuova; numero anagrafico: 1353
Uso attuale
Terziario-direzionale - ufficio
Provvedimenti di tutela
L. n. 364/190911/08/1923
L. n. 1089/1939, art. 71 di data 22/09/1953
Vincolo diretto BB AA PP
Vincoli
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1805

Il fabbricato fu realizzato su un'area un tempo destinata a saline. Il committente fu il commerciante greco Demetrio Carciotti, stabilitosi a Trieste nel 1775. Arricchitosi con il commercio di panni dalla Boemia, alla fine del Settecento acquistò le cinque case che si trovavano sul lato destro dell'entrata del canale. Per la costruzione di questo palazzo Carciotti si affidò all'architetto Matteo Pertsch, che presentò il suo progetto nel 1798. Subito iniziarono i lavori di edificazione, ai quali sovrintendeva Giovanni Righetti, che si protrassero fino al 1805. Sulla facciata prospiciente la via Cassa di Risparmio compare l'iscrizione DEMETRIO CARCIOTTI MDCCC, anno in cui fu portata a termine quella parte dell'immobile. Nel corso degli anni si susseguirono modifiche e restauri, in particolare vennero rifatti gli intonaci delle facciate e dello zoccolo in pietra. La sopraelevazione del terzo piano sul lato interno è stata realizzata per esigenze tecnologiche degli uffici ospitati nel palazzo. In origine, il palazzo comprendeva l'abitazione del proprietario, al piano nobile verso il mare, magazzini e stalle al pianterreno e sedici abitazioni nei due piani superiori. Ma, gli spazi dell'immobile erano così vasti che al pianterreno, oltre al deposito merci della ditta Carciotti, trovarono posto una tipografia, uffici di varie case commerciali e depositi di derrate. Nel 1818 Demetrio Carciotti costituì le sue proprietà in ente fidecommissario: esse dovevano passare ai soli eredi diretti maschi; estinta la discendenza maschile il palazzo sarebbe passato al demanio dello Stato. Le sculture e i bassorilievi che ornano le facciate e gli interni di Palazzo Carciotti sono opera dello scultore veneto Antonio Bosa, tranne due statue collocate sulla facciata postica, realizzate da Bartolomeo Augustini. La statue rappresentano personificazioni di divinità tratte dalla mitologia greca e, molto probabilmente, furono suggerite dallo stesso Carciotti. La decorazione pittorica della sala rotonda , al piano nobile, fu commissionata al pittore Giuseppe Bernardino Bison, e da un certo Scala che dipinse una scena raffigurante la "Gloria sul carro dell'Aurora". Nel 1816 il ministro Metternich soggiornò per un breve periodo a Palazzo Carciotti. Nel 1831 l'edificio divenne la prima sede delle Assicurazioni Generali, poi ospitò la Banca Austro-ungarica, uffici del Governo Alleato e la Capitaneria di Porto. La cupola ospitò in più di una occasione studi di pittori, come Giuseppe Rietti e il bulgaro Georgief. Negli anni Cinquanta nella cupola vi era lo studio del pittore Perizi. Nel 1918 il Governo austriaco, durante la fase di requisizione dei metalli, fece togliere dalla cupola il rivestimento in rame. Attualmente lo stabile ospita alcuni uffici del Comune.. Riva Tre Novembre fino al 1918 si chiamava Riva Carciotti, assumendo tale nome proprio dal palazzo che lì vi sorge.

L'edificio, a pianta rettangolare allungata, ha dimensioni imponenti misurando 100 metri di lunghezza e 40 di larghezza. La facciata principale, rivolta verso il mare, presenta un basamento a bugnato liscio con un parte centrale sporgente sul quale s'impostano sei colonne ioniche scanalate di ordine gigante che raccordano i due piani superiori. Le porte finestre interposte tra le colonne al primo piano, presentano lunette decorate a bassorilievo. Le altre finestre del primo piano sono sormontate da un semplice frontone lineare. Il colonnato sostiene la trabeazione con un fregio decorato a spirali d'acanto. Il centro della facciata è coronato da una balaustra sormontata da sei statue. Ai lati della balaustra sono collocate due anfore in pietra L'edificio si conclude con la cupola che poggia su un alto tamburo, con calotta emisferica rivestita in rame e sormontata dall'aquila napoleonica. La facciata postica, prospiciente via della Cassa di Risparmio, ripete lo schema della facciata principale, ma sulla balaustra di coronamento sono collocate quattro statue affiancate da due anfore in pietra. Le facciate laterali sono caratterizzate da bugnato liscio al piano terra e cornice marcapiano che divide il primo piano dal secondo. Le finestre del primo piano presentano frontoni lineari. Sulla facciata su via Genova si trovano quattro balconi con balaustra in ferro, mentre sulla facciata su via Bellini sono presenti solo due balconi.

COLONNE Sulla facciata verso il mare sono presenti sei colonne scanalate di ordine gigante con capitello ionico. STATUE Le sculture poste sulle facciata verso il mare raffigurano, da sinistra a destra: Portenus, Thyke, Atena, la Fama, Apollo e Abundantia. Sulla facciata postica sono collocate le statue di Thypsis, Mercurio, Poseidone e Ulisse. Ai lati sono collocati due anfore in pietra. BALAUSTRE Balaustre in pietra a coronamento delle due facciate principali e a livello del piano nobile. I balconi dei prospetti laterali sono completati da ringhiere in ferro. FREGI Le lunette delle finestre interposte tra le colonne del piano nobile sono decorate con figure a bassorilievo eseguite da Antonio Bosa. Sul tamburo della cupola i riquadri sopra alle finestre sono ornati con motivi di putti a bassorilievo. ISCRIZIONE Sulla facciata prospiciente la via Cassa di Risparmio, sulla trabeazione compare l'iscrizione DEMETRIO CARCIOTTI MDCCC

Compilato in data: 2005

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